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La notizia del licenziamento, da parte degli editori di Calabria Ora, del coraggioso giornalista Lucio Musolino rappresenta un violentissimo pugno allo stomaco per gli alti valori della democrazia e della libertà di stampa.
Ricordiamo che qualche mese fa Lucio Musolino ha subito una pesante intimidazione della ‘ndrangheta che, nottetempo, gli ha recapitato sulla veranda della sua abitazione una tanica di benzina accompagnata da una lettera nella quali gli intimava di andar via da Reggio se non voleva morire.
Lucio Musolino, in questi anni, ha svolto un lavoro di inchiesta che ha permesso all’opinione pubblica di conoscere, fino in fondo, il grado di pericolosità della ‘ndrangheta e il contestuale livello di pervasività e infiltrazione delle cosche mafiose nelle Istituzioni, nei Partiti, nella politica e nella società.
Lucio Musolino ha dimostrato il suo coraggio e la sua coscienza civile nella puntata della trasmissione “Anno Zero” dello scorso 7 ottobre, durante la quale ha semplicemente ribadito quanto scritto da un rapporto del ROS dei Carabinieri in merito alla partecipazione dell’allora sindaco di Reggio, oggi Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ad un banchetto per festeggiare l’anniversario di matrimonio dei genitori di un imprenditore poi arrestato nell’Operazione Meta, convivio al quale avrebbe presenziato il boss Cosimo Alvaro, oggi latitante.
Qualche giorno fa, si era diffusa la notizia della decisione di trasferire Lucio Musolino dalla redazione di Reggio a quella di Catanzaro e avevamo, in prima persona, lanciato pubblicamente l’allarme; in quella circostanza il direttore di Calabria Ora ci rispose affermando che si trattava di una notizia falsa e destituita di fondamento.
Era proprio vero: Calabria Ora non aveva deciso il trasferimento di Musolino ma, addirittura, il suo licenziamento in tronco.
Riteniamo la decisione dei proprietari del quotidiano Calabria Ora grave e lesiva della libertà di stampa.
Proprio qualche giorno fa il Procuratore Pignatone ha pubblicamente denunciato l’isolamento mediatico e il cono d’ombra che vive la città di Reggio Calabria rispetto al resto del Paese. Proprio sugli aspetti e sulle condizioni denunciate dal dott. Pignatone, il giovane Lucio Musolino, attraverso le sue puntuali inchieste e i suoi coraggiosi reportages, ha contribuito, concretamente, a rompere il cono d’ombra mediatico che avvolge il nostro territorio proiettando, a tutti i livelli, le nefaste vicende della ‘ndrangheta e le brillanti operazioni di contrasto condotte dalla Procura di Reggio e dalle forze dell’ordine.
Siamo, purtroppo, convinti che da oggi, con il licenziamento di Lucio Musolino, al quale mandiamo un fortissimo messaggio di affetto e solidarietà umana, la Calabria, purtroppo, sarà una terra ancor meno libera e ancor più imbavagliata e nell’ombra.
Invitiamo, pertanto, gli editori di Calabria Ora a recedere dalla decisione assunta e a ritirare l’ingiusto provvedimento di licenziamento.
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