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La conclusione della vicenda dei collegamenti nello stretto, a seguito della scadenza della convenzione triennale con la Metromare, rappresenta una vera e propria tragedia sociale. Si tratta, senza giri di parole, di uno sfregio e un’offesa permanenti nei confronti di migliaia e migliaia di pendolari, in primis lavoratori e studenti, che, quotidianamente, sono costretti ad attraversare lo stretto non per motivi ludici o turistici, ma semplicemente per raggiungere i rispettivi luoghi di lavoro o di studio.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il lombardo Maurizio Lupi (PDL), e la fallimentare giunta regionale calabrese guidata da Scopelliti hanno compiuto un vero e proprio “capolavoro” a senso unico, ovvero esclusivamente contro le popolazioni calabresi e siciliane. Siamo convinti che se avessero messo un impegno particolare non avrebbero partorito la soluzione adottata che equivale ad una vera e propria ingiustizia, nei confronti delle popolazioni, consumata da un potere arrogante e sordo che, disconoscendo i problemi delle persone normali, non rispetta le elementari esigenze quotidiane della collettività. E’ proprio vero al peggio non c’è mai fine….
A partire dal 1° luglio il numero delle corse degli aliscafi da Reggio per Messina, e viceversa, è pressoché dimezzato rispetto alle già insufficienti corse che venivano svolte fino a qualche giorno fa. Tutto ciò comporterà che sarà impossibile essere puntuali nelle rispettive destinazioni o viceversa si dovrà partire con molte ore di anticipo. Vi sono, addirittura, assurdi buchi di ben tre ore e venti minuti tra una corsa e l’altra e, incredibilmente, da Messina sarà impossibile raggiungere Reggio dopo le ore 18.30. Una vergogna senza precedenti che i pendolari devono subire senza alcuna alternativa.
Un ricatto bello e buono. E’ stato, nei fatti, affermato: o questo sedicente servizio o nulla.
Si tratta, senza enfasi, di una vera e propria calamità sociale che peserà profondamente sulle condizioni, sui tempi e sugli stili di vita quotidiana di migliaia di pendolari.
E’ inammissibile considerare degno di un moderno paese civile europeo il finto servizio di trasporto che inizierà il 1° luglio: un ulteriore e ben studiato incentivo finalizzato, anche, ad allontanare quei turisti che potevano essere interessati ad attraversare lo stretto.
Davanti a questa indecente situazione, siamo esterrefatti nel registrare che vi possano essere personaggi politici, ovviamente tutti del PDL, che, in queste ore, hanno il barbaro e masochistico coraggio di osannare l’esito nefasto della vicenda aliscafi che, invece, graverà negativamente sul futuro dell’area dello stretto.
Infatti, dobbiamo rilevare che le decisioni assunte dal Ministro Lupi, di concerto con la giunta Scopelliti, rappresentano la tomba definitiva per tutti i timidi tentativi di costruzione di una reale conurbazione dell’area dello stretto che, ovviamente, per essere tale non può non passare per un efficace e permanente sistema della mobilità e dei trasporti.
Il ministro Lupi e la giunta Scopelliti sono implicitamente corresponsabili di un vero e proprio attentato al diritto, costituzionalmente garantito, alla circolazione e alla mobilità per ogni singolo cittadino. Inoltre, elemento correlato e non trascurabile, vi è la contestuale responsabilità del conseguente definitivo affossamento dell’aeroporto dello stretto “Tito Minniti” che di “stretto” avrà soltanto il nome, poiché l’utenza messinese, da oggi, è stata, nei fatti, formalmente disincentivata dall’utilizzo dello scalo reggino.
A nostro avviso la vicenda non può essere chiusa e archiviata in questi termini. Da parte nostra non ci fermeremo e non arretreremo nella nostra azione di forte e costante denuncia finalizzata al radicale miglioramento dell’odierna inaccettabile condizione dei trasporti nello stretto che colpisce selvaggiamente le popolazioni calabresi e siciliane.
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