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Le salatissime bollette dell’acqua che, in questi giorni, stanno inondando le case dei reggini rappresentano un vergognoso e ingiustificato salasso deciso dai fallimentari Commissari del Comune.
Una decisione che, seppur motivata dall’enorme buco nel bilancio e dall’enorme voragine finanziaria nelle casse comunali provocati dalle giunte Scopelliti e Arena, fa ricadere sui soliti inermi cittadini le chiare e precise responsabilità personali dei vecchi sedicenti amministratori protagonisti del “sacco” di Reggio nei confronti dei quali il Commissario Chiusolo & Co. non hanno mosso un dito. Anzi, tutt’altro….
Tenuto conto della mostruosa esosità degli importi delle bollette, sembrerebbe che dai rubinetti delle case di Reggio fuoriesca costosissimo champagne francese e non acqua imbevibile, carica di ruggine e per poche ore giornaliere; motivo per cui le famiglie sono costrette a comprare acqua potabile che utilizzano finanche per cucinare.
A Reggio, nei fatti, l’acqua si paga tre-quattro volte: pertanto, oltre il danno la beffa.
La delibera adottata dal Commissario Chiusolo è, quindi, uno scempio sotto ogni punto di vista.
Infatti, le bollette – recapitate nelle case in ritardo rispetto alla prima scadenza (dovremo anche pagare la mora?) – sono caratterizzate per avere creato una vera e propria macelleria sociale. Non hanno tenuto in alcun conto specifiche situazioni di protezione sociale, attraverso doverose esenzioni o tariffe agevolate, nei confronti delle famiglie meno abbienti e con redditi da fame, dei pensionati, dei cittadini portatori di handicap e dei disoccupati senza alcun reddito.
Ma la pesantezza della situazione non si ferma, poiché è gravissimo registrare che i Commissari Straordinari di un Comune sciolto per mafia si stiano caratterizzando per una palese mancanza di rispetto, anzi un metaforico sfregio, nei confronti di una recente sentenza emessa dal Giudice di Pace di Reggio Calabria con la quale è stata dichiarata l’illegittimità del pagamento della integrazione dell’acqua corrisposta dagli utenti nell’anno 2013 con riferimento al 2012.
Visti i fatti sembrerebbe, incredibilmente, che per la Commissione Straordinaria le sentenze della Magistratura siano solamente inutile carta straccia.
Su questo gravissimo aspetto ci riserviamo di investire la Procura della Repubblica poiché, a nostro avviso, si potrebbero ravvisare comportamenti censurabili e fuori dalle regole.
Chiediamo, infine, l’immediata revoca della delibera da parte della Commissione Straordinaria ed evidenziamo l’urgenza di procedere ad una totale e radicale discontinuità amministrativa riguardo il tema dei servizi pubblici e dei Beni Comuni che dovranno essere oggetto di limpide e specifiche opzioni programmatiche che, insieme a forze politiche, associative e soggettività della Sinistra reggina, prossimamente presenteremo alla città.
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