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La vergognosa e incredibile sortita qualunquista contro la Calabria e tutti i calabresi pronunciata dal deputato piemontese del PDL Guido Crosetto, già sottosegretario nel governo Berlusconi, nel corso della trasmissione televisiva di Rai 1 “Domenica In – L’arena” condotta da Massimo Giletti, rappresenta un’ingiusta offesa all’intero popolo calabrese.
Un monologo che, partendo dall’indecente vicenda relativa ai perenni lavori dell’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, ha evidenziato una chiara concezione anti-meridionale dal sapore razzista.
I calabresi sono, per la stragrande maggioranza, vittime di un sistema di potere e di una classe dirigente enormemente inquinati e collusi con la ‘ndrangheta.
Siamo i primi ad affermare, spesso in splendida solitudine, che la classe dirigente è totalmente inadeguata e, soprattutto, pesantemente infetta dalle commistioni tra istituzioni, affari e ‘ndrangheta.
Quindi, a scanso di equivoci, l’aspetto che intendiamo evidenziare è il becero tentativo di offendere l’intera comunità calabrese che, senza presunzione, al rozzo Crosetto può tranquillamente insegnare cultura e civiltà.
Del resto, proprio la vicenda della A3 Salerno – Reggio Calabria è un chiaro atto di accusa che, forse inconsapevolmente, l’ex sottosegretario Crosetto, senza alcun senso del pudore, lancia nei confronti di se stesso e del governo Berlusconi che, tranne una breve parentesi, ha governato l’Italia dal 2001 al 2011: un decennio caratterizzato dall’aumento del divario tra nord e sud del Paese che ha allontanato la Calabria, come dimostra proprio la vicenda dell’autostrada A3, dal resto del Paese.
E’ troppo facile, onorevole Crosetto, parlare demagogicamente oggi e tentare di ricostruirsi una improbabile verginità politica dopo i lunghi anni trascorsi comodamente seduti nella poltrona governativa…. I cittadini non sono stupidi e valutano tutto con profonda attenzione.
In ogni caso è bene evidenziare un altro aspetto micidiale e dirompente che è emerso dalle frasi del parlamentare del PDL.
Infatti, il deputato Crosetto ha affermato che rifiuta sistematicamente i tanti inviti a partecipare a manifestazioni politiche che si svolgono in Calabria, poiché “non sa chi si possa trovare e teme che in futuro si debba vergognare per la presenza di qualcuno”. Dunque, tenuto conto che gli inviti a Crosetto giungono, manco a dirlo, dagli ambienti del PDL (il suo partito), le affermazioni dell’ex sottosegretario rappresentano un chiaro e inequivocabile atto d’accusa contro il PDL calabrese: una limpida staffilata contro il gruppo dirigente del PDL che governa la Regione e la maggior parte delle Istituzioni locali.
Su questo aspetto c’è ben poco da aggiungere. Pertanto, prendiamo, semplicemente, atto del suo timore a partecipare alle manifestazioni del PDL calabresi…..
Del resto, non è un caso se la commissione d’accesso antimafia è stata inviata dal Ministro dell’Interno al comune di Reggio Calabria.
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