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Il governo nazionale e la Regione Calabria non possono lasciare abbandonati a se stessi gli amministratori locali alle prese con una situazione potenzialmente esplosiva, relativa alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori stranieri impegnati nella raccolta stagionale degli agrumi nei diversi comuni della Piana di Gioia Tauro.
Il campo di accoglienza di San Ferdinando gestito dal Ministero dell’Interno, a fronte di una capacità di 260 posti sta ospitando 650 lavoratori ed è previsto l’arrivo, solo nella zona di Rosarno, di mille lavoratori stranieri.
La situazione igienico-sanitaria nella tendopoli e nella zona circostante, per come denunciato dagli stessi migranti, è insostenibile e non degna di un paese civile.
Il personale incaricato della gestione del campo di San Ferdinando non riceve lo stipendio dallo scorso mese di luglio a causa del mancato pagamento da parte della Regione Calabria. Questa, dopo aver ripetutamente disertato il tavolo presso la Prefettura, nel corso dell’ultimo incontro, attraverso i propri vertici dirigenziali, avrebbe dichiarato di non essere nelle condizioni di assumere impegni né di natura economica né di risorse strumentali.
Il grido di dolore ripetutamente lanciato dai sindaci di San Ferdinando e Rosarno, giustamente preoccupati per le condizioni di particolare disagio che rischia di degenerare ogni giorno che passa, ad oggi, al di là delle innumerevoli e reiterate promesse, non ha trovato alcuna risposta concreta. Tanto da avere provocato la dolorosa decisione del sindaco di San Ferdinando di chiedere la chiusura della struttura di accoglienza.
Come è facilmente comprensibile, sarebbe del tutto insostenibile far ricadere sulle spalle di piccoli comuni, come quello di San Ferdinando, l’onere finanziario di una struttura così complessa, poiché i municipi sono già alle prese con notevoli ristrettezze economiche dei propri bilanci e per gli amministratori locali diviene impossibile sopportare ulteriori costi.
Così come sottolineato nella loro iniziativa parlamentare dai deputati calabresi del PD e denunciato dalle organizzazioni sindacali, riteniamo quanto mai urgente e inderogabile, da parte del governo nazionale e della Regione Calabria, l’assunzione di iniziative e l’adozione di provvedimenti efficaci e risolutivi in grado di dare risposte anzitutto alla situazione emergenziale del campo di San Ferdinando, anche attraverso la corresponsione di un immediato supporto economico almeno per fare fronte ai gravissimi problemi da affrontare nell’immediato.
La tensione che col passare dei giorni ed il peggioramento delle condizioni climatiche si respira a Rosarno, San Ferdinando e nella Piana, non può non suscitare preoccupazione e allarme e riportare alla memoria dolorosi momenti vissuti qualche anno fa.
Non è, dunque, con improbabili difese d’ufficio che si affrontano e si gestiscono vicende così serie e complesse. E’ bene che ognuno faccia fino in fondo il proprio dovere e non si giri dall’altra parte, al fine di garantire livelli decenti di vivibilità ai lavoratori stranieri impegnati a raccogliere le arance e le clementine nella Piana di Gioia Tauro ed evitare che l’attuale già difficile situazione possa ulteriormente degenerare.
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