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Il coordinatore provinciale Girolamo Demaria assieme a Giovanni Puccio ed al Coordinatore regionale della consulta dei Sindaci, Peppino Vallone, hanno partecipato alla riunione costitutiva della Consulta dei Sindaci della provincia reggina, che ha provveduto anche alla nomina del suo Coordinatore provinciale, nella persona del Sindaco di Campo Calabro Mimmo Idone.
I Sindaci hanno dibattuto, fra l’altro, il difficile rapporto che vivono le amministrazioni comunali con la Regione Calabria e col governo nazionale.
Dopo venti anni di berlusconismo e di leghismo che hanno sgretolato fino ad annullare la cultura autonomista e di fronte all’immobilismo riformatore delle autonomie rischia di farsi strada, anche sotto la spinta della crisi economica più grave che l’Italia ricordi, l’idea che le autonomie locali siano un danno, uno spreco e il centralismo la soluzione.
Da questo punto di vista, il bizzarro sistema dei controlli che il governo ha deciso di imporre con il decreto 174 del 10 ottobre 2012 sembra andare proprio in tale direzione.
I municipi rappresentano invece – è stato affermato – la frontiera più avanzata per il futuro del Paese, della sua coesione sociale, della sua crescita economica e civile. E’ stata sottolineata, pertanto, l’importanza di favorire la nascita di una nuova cultura autonomista che rilanci gli spazi di autogoverno dei comuni quali presidi di protezione sociale e di sistema di beni comuni garantiti da servizi pubblici che da essi dipendono.
In particolare nella provincia reggina –è stato sottolineato- sono concentrati ed amplificati gli effetti negativi di una politica governativa e regionale colpevolmente distante, che in questi anni non ha affrontato i nodi di fondo del mancato sviluppo. Un’area caratterizzata da uno dei PIL più bassi del mezzogiorno e da un indice di povertà tra i più alti, con un’economia ferma anche nei settori tradizionali e un livello di disoccupazione, in particolar modo quella giovanile e femminile, tra i più elevati. Una provincia che subisce ed è attraversata da una presenza pervasiva e violenta delle organizzazioni della ‘ndrangheta. Un territorio segnato da una politica di assistenza sanitaria che vive una grande situazione di sofferenza e da una questione dei rifiuti che si trascina da mesi fino ad essere oramai divenuta esplosiva senza che, al di la dei vuoti proclami, siano state indicate soluzioni ed intraprese misure adeguate. A ciò si aggiungano i tagli dei trasferimenti che i governi nazionali stanno operando in misura crescente, anno dopo anno, che stanno strangolando la capacità di sopravvivenza dei municipi, costringendo gli amministratori comunali o a tagliare i servizi ai cittadini, anche quelli essenziali, o ad aumentare loro le tasse.
Situazione questa non più sostenibile – è stato denunciato – e che, se dovesse perdurare, condannerebbe molte amministrazioni comunali al dissesto o alla violazione del patto di stabilità.
I Sindaci PD della provincia di Reggio Calabria chiedono al governo nazionale di porre fine alla politica dei tagli dei trasferimenti ai comuni che nei fatti ne svuotano l’autonomia e ne pregiudicano la loro stessa sopravvivenza, mentre sollecitano la Regione Calabria a prestare la necessaria attenzione ed il dovuto sostegno ai comuni della provincia reggina e a colmare tempestivamente le numerose gravi inadempienze nei loro riguardi.
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