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Confartigianato lancia la CAMPAGNA SALDI CHIARI a cui i propri associati dovranno attenersi, per intrattenere un rapporto molto chiaro e rispettoso di tutte le norme vigenti in materia, con la propria clientela.
In questo periodo di crisi bisogna creare una sinergia maggiore tra commercianti e consumatori, i primi devono operare nel massimo della correttezza, i secondi devono cercare di spendere nel limite del possibile. Non è più tempo di sprechi, ognuno deve fare la sua parte.
Da oggi dunque scatta questo periodo di sconti in tutti gli outlet, boutiques, negozi o centri commerciali, per consentire a tutti di poter acquistare il vestito tanto desiderato ma anche tanto oneroso per un periodo di crisi come questo.
La nostra CAMPAGNA prevede pochissimi accorgimenti per evitare disguidi con una Clientela a cui bisogna dare la giusta attenzione.
Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo e sono: i generi di vestiario e abbigliamento, gli accessori dell’abbigliamento e la biancheria intima, le calzature, le pelletterie, gli articoli di valigeria e da viaggio, gli articoli sportivi, gli articoli di elettronica, le confezioni e i prodotti tipici natalizi, al termine del periodo stesso.
Confartigianato ha invitato i propri associati e non solo ad essere il più corretti possibile nelle proposte per non alimentare un clima di sfiducia che molte associazioni di consumatori alimentano forse a dismisura creando di fatto un luogo comune: tutti i commercianti sono disonesti e vogliono fregarci, ma sappiamo bene che nella maggioranza dei casi non è cosi: sono solo una miriade di onesti lavoratori autonomi che oggi con molti sacrifici e concretamente vogliono contribuire a superare questo brutto periodo di depressione.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confartigianato ricorda, in questa sua CAMPAGNA SALDI CHIARI, alcuni principi basilari:
A) durante i saldi il commerciante non potrà rifiutare il pagamento a mezzo carta di credito se in possesso del relativo P.O.S..
B) Impegno alla sostituzione dei capi che presentano gravi vizi occulti, cosi come previsto dal Codice del Consumo.
C) Impegno a sostituire il capo in caso di non corrispondenza della relativa taglia, se ciò non fosse possibile, il commerciante dovrà rilasciare un buono acquisto per l’importo pagato della merce da sostituire. Il Cliente dovrà spenderlo entro tempi brevi presso l’azienda commerciale ma non oltre i sessanta giorni, previo naturalmente la presentazione dello scontrino fiscale.
D) Dare la possibilità ai Clienti di provare i capi per verificare il gradimento della merce, eccetto per quei prodotti non previsti.
( biancheria intima etc).
E) Per eventuali riparazioni o adattamenti a carico del Cliente, il commerciante dovrà preventivamente avvisare l’utente. E’ auspicabile, inoltre, l’esposizione di un cartello informativo che indichi chiaramente che le spese di riparazione sono a carico del cliente.
E’ evidente che queste pochissime regole potranno evitare discussioni inutili, perdite di tempo ed un rapporto il più chiaro possibile con la clientela.
Consigliamo in primis di preferire i negozi tradizionali dove ognuno si reca giornalmente per i propri acquisti.
Auspichiamo inoltre che anche sui saldi, nel prossimo futuro, si attuerà una politica di liberalizzazione per lasciarli alla discrezionalità del commerciante che sa più degli altri il momento di attuare queste stagioni di promozione che devono diventare oltre che un periodo di incremento di fatturato anche un momento utile a fidelizzare la propria clientela.
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