Paolo Bolano sulla nuova Questione Meridionale Mediterranea

valori e lavoro

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Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa del Presidente reggino dell’Associazione Civica Calabria Valori e Lavoro, Paolo Bolano, sulla Nuova Questione Meridionale Mediterranea.

Sono passati 150 anni e la classe politica di destra e di sinistra non ha affrontato e risolto la Questione Meridionale. A nostro avviso, se vogliamo essere seri, in questo millennio dovremmo parlare, principalmente, della “Nuova Questione Meridionale Mediterranea”.

Qualche giorno fa lo scrittore Roberto Saviano, leggendo i dati del rapporto Svimez, ha ricordato, tra le altre cose, al Presidente Renzi che la Grecia cresce il doppio del Mezzogiorno e che il reddito dei calabresi è circa un terzo di quello dell’Alto Adige. Insomma, siamo ancora “una palla al piede” e nessuno prospetta una via d’uscita.

Noi crediamo che, intanto, il buon Renzi, assieme alla classe politica meridionale, dovrebbe sedersi ad un tavolo e dare le risposte giuste al Mezzogiorno. Oggi, la Calabria, produce pochissimo e non c’è un progetto per il futuro. Vorremmo avanzare qualche proposta partendo dalla cultura.

Non è vero, come diceva un Ministro, che con la cultura non si mangia e lo dimostrano i dati delle economie avanzate. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 50 percento della forza lavoro è impiegata nel campo dell’informazione, informatizzazione e comunicazione.

C’è un progetto culturale in Calabria in grado di creare lavoro? No! Questa è la nostra triste risposta. Siamo convinti che una delle soluzioni potrebbe essere l’istituzione di una città della cultura: Cinecittà 2, per produrre film, telefilm, documentari, spot pubblicitari e informazione.

Il secondo elemento cruciale è il turismo. La nostra classe politica si riempie la bocca delle belle coste e del bel mare. Noi denunciamo che ormai decine di chilometri di litorale servono per scaricare le acque fognarie. Vogliamo qui ricordare, che l’anno scorso l’Organizzazione Mondiale del Turismo, in uno studio, sosteneva che nei prossimi 10-15 anni nel Mediterraneo raddoppieranno i turisti, cioè da 350 milioni passeranno a 700.

Ma la Calabria, il Mezzogiorno, l’Italia hanno pronto un progetto per indirizzare almeno cento milioni di questi turisti verso le nostre coste? La nostra risposta è No! Come accennato, in questo millennio bisogna parlare di “Questione Meridionale Mediterranea”. Pertanto a noi conviene fissare lo sguardo verso i paesi rivieraschi del Mediterraneo e a quelli oltre il Sahara.

I paesi rivieraschi contano 500 milioni di abitanti-consumatori. Quelli oltre il Sahara più del doppio. È qui che la Calabria e il Mezzogiorno devono puntare avviando un dialogo con questi Stati. Crediamo che tutto il Mezzogiorno unito in una macroregione potrà confrontarsi in modo produttivo e tracciare un futuro prospero per il Mediterraneo.

Soltanto quest’area, esclusi i paesi oltre il Sahara, produce il 10 percento del Pil mondiale. È un grande supermercato che attira investimenti da tutto il mondo e che può risolvere la vecchia e stantia Questione Meridionale. Serve urgentemente un progetto per il Mediterraneo e per i Paesi oltre il Sahara.

Pensiamo che sia l’ultima opportunità per far uscire la Calabria e il Mezzogiorno dalla crisi. Vorremmo, infine, accennare al Piano Solare Mediterraneo (Psm), secondo cui il 10 percento dell’energia mondiale ricavata dal sole e dal vento può venire da quest’area che potrebbe soddisfare i nostri bisogni. Questa energia per la Calabria e il Mezzogiorno, è un’enorme ricchezza. Tuffiamoci!

Ci vien da dire, a questo punto, perché non copiare la Francia che dal 1973 convoca una conferenza per conoscere meglio il Mediterraneo e i Paesi africani? L’iniziativa servirebbe per avviare rapporti sempre più stretti nel settore economico e culturale, nell’interesse reciproco.

Politici di buona volontà, almeno provateci! I giovani calabresi ve ne saranno grati”.

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