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Si è svolta ieri, 28 agosto 2016, la “Varia di Palmi del Giubileo 2016“, patrimonio immateriale dell’umanità – Unesco 2013, tenutasi in piazza Primo Maggio a Palmi a partire dalle ore 17.00, indetta in occasione del Giubileo straordinario della misericordia proclamato da Papa Francesco. Il rito della Varia ogni due anni richiama migliaia di persone: alla celebrazione, difatti, erano presenti circa 100 mila persone accorse ad assistere alla manifestazione secolare dedicata alla Madonna della Lettera.
Un evento di portata internazionale, che è stato seguito anche via internet sul sito www.videocalabria.tv e sul satellite. “La Varia – informano – è una gigantesca “piramide umana” del peso, una volta rifinita di tutte le sue ricche parti decorative, di 20 tonnellate. Ha un’altezza di 16 metri , è composta di parti mobili e rotanti e rappresenta l’ascensione di Maria Vergine al cielo; ha l’aspetto di una nuvola argentea cosparsa di stelle multicolori.
Tutta la costruzione è trascinata dallo sforzo immane delle braccia di 200 giovani, “i mbuttaturi ” (così vengono chiamati i portatori), divisi nelle cinque antiche Corporazioni cittadine (marinai, contadini, artigiani, bovari, carrettieri) disposti sotto le lunghe e grosse travi della base (u Cippu) mentre, altri giovani volontari, tirando le funi, contribuiscono pure a trascinare la pesante costruzione. I portatori indossano un tradizionale costume bianco con una fascia rossa legata attorno alla vita ed un fazzoletto di colore al collo (i colori delle corporazioni). Ogni corporazione ha un proprio stendardo di appartenenza. Sul basamento, “u Cippu”, prendono posto 12 giovinetti che rappresentano gli Apostoli, un sacerdote e due chierichetti e tutt’intorno sulla “nuvola meccanica” sono sistemate 30 bambine scelte tra le più belle, che rappresentano altrettanti angioletti che agitano delle bandierine durante la corsa del trionfo (12 sistemate sulla ruota persiana). Al vertice, sotto il globo che raffigura il cosmo, vi sono da un lato il disco argenteo della Luna, dall’altro quello dorato del Sole che roteano durante il percorso che la Varia compie. Ancora più in alto, su un seggiolino di ferro che oscilla durante la corsa, prende posto “l’Animeddha” una bambina di 10 anni che impersona la Madonna benedicente, e, più in basso, ai piedi della fanciulla, si trova “u Patraternu”, un giovane popolano che rappresenta il Padreterno, e che ha il compito di assistere e rincuorare l’Animella durante la corsa della Varia.
La mattina della festa ci si ritrova tutti al duomo per la celebrazione della messa. Il pomeriggio si forma un lungo corteo che, composto dal Sindaco, dalle autorità cittadine, dai personaggi del carro e, preceduto dal Palio, va a prendere l’Animella a casa Tigano per portarla poi, su una portantina adornata con rami di palma, alla chiesa Madre dove riceve la benedizione. Concluso il rito sacro, il corteo raggiunge il carro. Qui la fanciulla fatta salire in cima, viene assicurata bene alla sua sediolina. Salgono poi tutti gli altri personaggi e la Varia viene, infine, sollevata dai portatori. Un colpo di cannone, alle 18.00 in punto, dà inizio alla “scasata” della Varia, inizio della folle vorticosa catena di emozioni. Così scrisse Antonino Basile: “… la Varia procede rapidissima, trasportata dai baldi giovani, mentre le vecchiette si commuovono e battono il petto, augurandosi che il trasporto avvenga senza incidenti: “cu la paci, cu la paci, Maria di la Littara”. Per compiere il tragitto di 500 metri, la piramide umana, impiega circa nove minuti calcolando anche la sosta che avviene a conclusione del primo tratto del percorso; sosta che consente al Padreterno di cavare dalla tasca la chiave inglese per girare il bullone che ferma il seggiolino e farlo ruotare in modo che l’Animella torni nuovamente con lo sguardo alla folla. Dal punto di sosta, la Varia riparte rifacendo metà percorso di quello già effettuato, per arrestarsi poi definitivamente, al centro della piazza Primo Maggio”.
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