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“Pochi giorni fa – comunica Francesco Stilo di Rifondazione Comunista – mi è giunta da un carissimo amico di un paese della piana una fotografia che mette in evidenza il pessimo stato della spiaggia palmese. Capita spesso, nelle domeniche di sole, anche durante l’inverno, che le persone vadano a passeggiare al mare per godere di quelle bellezze naturali che fanno di Palmi meta potenziale di turismo e sviluppo. Il monte S. Elia, la marinella, la tonnara e molti altri siti del nostro comune, rappresentano a detta di molti una risorsa inestimabile e preziosa, quel potenziale “volano dello sviluppo” di cui tanti si riempiono la bocca, spesso a sproposito. Formule magiche come “creare sinergia”, “fare rete”, ecc., farciscono il dibattito politico senza però tradursi, troppo spesso, in azioni concrete.
Che la spiaggia si sporchi non è certo colpa dell’amministrazione comunale, infatti è il mare inquinato a depositare sull’arenile i più diversi rifiuti. Tappi, bottiglie, scarpe, pneumatici, è possibile trovare di tutto, tuttavia non possiamo archiviare la questione con un “che ci possiamo fare?”. Sarebbe opportuno quindi, che il Comune attivasse dei piani straordinari di pulizia così da intervenire periodicamente sulle spiagge anche nei mesi non estivi. Questo sarebbe un doppio servizio, all’ambiente e ai cittadini; i rifiuti infatti potrebbero essere differenziati e smaltiti, evitando così che possano tornare in acqua alla mareggiata successiva, contemporaneamente, il biglietto da visita del nostro territorio avrebbe più lustro e credibilità agli occhi di chi ci guarda da fuori.
Rifondazione Comunista, – conclude Stilo – in ogni caso, apprezza i tentativi messi in atto dalla giunta, di recuperare e valorizzare punti strategici come la Motta e l’affaccio del S. Elia. Critica però le modalità con cui tali interventi sono stati condotti. Una discussione più approfondita, una maggior coinvolgimento popolare, e strumenti come “concorsi di idee” avrebbero evitato grossolani errori; un caso tra i più emblematici rimane forse quello della pavimentazione di Piazza 1 Maggio, dove al resistente e bellissimo granito locale si è accostato un materiale dalla dubbia qualità prestazionale ed estetica”.
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