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Ieri 23 luglio, l’Assemblea Ordinaria in forma totalitaria degli azionisti della PPM, con la presenza del Sindaco di Palmi Giovanni Barone e dell’Assessore Carmelo Melara, dell’intero Consiglio d’Amministrazione nelle persone del Presidente Silvana Misale e dei Consiglieri Giancarlo Pugliese e Vincenzo Forgione e dell’intero Collegio Sindacale nelle persone del Presidente Maria Antonella Orlando e dei componenti Saverio Ranuccio e Giuseppe Sofrè, ha deliberato l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2011, che presenta una perdita di € 366.625,20. Ha inoltre predisposto la copertura per intero di tale perdita, ricorrendo alla riserva di rivalutazione, l’utilizzazione della riserva residuata per la copertura di ulteriori e pregresse perdite per € 126.459,19, nonché – infine – l’utilizzazione della riserva legale per la copertura di perdite pregresse portate a nuovo, di € 118.876,78.
Effettuate le suddette operazioni, rimane pendente una perdita da portare a nuovo per € 23.816,34.
“La situazione che è emersa nel corso dell’assemblea totalitaria – ha affermato il Sindaco Barone – non può essere sottovalutata. Non è il tempo di facili allarmismi, ma occorre prendere atto che se non si inverte il trend, il futuro della Piana Palmi Multiservizi S.p.A. diventa assolutamente incerto. Nonostante gli sforzi profusi e l’impiego di ingenti somme di denaro, rimane insoluta una passività di 24.000 euro ed un debito di 300.000 euro al 30 giugno, che a rigor di logica – se non si interviene con provvedimenti strutturali e tempestivi – raddoppierà entro la fine dell’anno.
Pertanto si rende necessario predisporre un piano di risanamento aziendale.
Abbiamo il dovere morale, prim’ancora che politico, di salvare la P.P.M.. Ma vi è un dato profondamente significativo, che va evidenziato: l’incidenza del costo del personale è pari al 75% dei costi complessivi presenti in bilancio.
L’Amministrazione di una Città come Palmi non può tollerare l’idea di dover lasciare senza una occupazione quei cittadini operosi che da anni si spendono quotidianamente per il funzionamento della macchina-PPM. Intendiamo salvare l’azienda e con essa chi ci lavora, ma l’unica ricetta possibile per correre ai ripari è ripensare e rinegoziare l’attuale sistema stipendiale. Diventa ineludibile, data la situazione attuale, spendersi per la realizzazione di un patto di solidarietà sociale che dovrà avere tre punti fermi: conferimento di nuovi e più servizi da parte del Comune compatibilmente con le recenti norme sulla spending review, riduzione degli emolumenti ed eliminazione di tutti i benefit”.
Sul punto è intervenuto il Consigliere Antonio Papalia, che ha affermato: “Ho avuto modo di prendere visione dei dati economico-finanziari relativi alla P.P.M. e gli stessi sono oltremodo sconfortanti. Sono convinto che tra la chiusura della Municipalizzata ed un piano di rientro seppur doloroso, sia comunque da preferire il male minore, ma qualunque decisione andrà presa con il contributo di tutti gli attori sociali coinvolti: amministrazione comunale, consiglio d’amministrazione della P.P.M., collegio sindacale e dipendenti. È necessario che tutti insieme ci si rimbocchi le maniche, senza dimenticare che l’esigenza primaria è quella di salvaguardare cinquanta posti di lavoro. In questo senso, intendo suggerire al Sindaco Giovanni Barone di indire un’assemblea dei lavoratori della Piana Palmi Multiservizi, così che essi possano partecipare attivamente ai processi decisionali di loro interesse, tramite una concertazione condivisa”.
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