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Sin dall’inizio della sua sindacatura il “moralizzatore” dell’etica e della morale pubblica nonché controllore della “razza palmese” aveva annunciato che per ragioni di risparmio c’era la necessità di accorpare la scuola dell’infanzia di San Leonardo a quella del Trodio, e la scuola del Rione Impiombato a quella di San Giorgio.
Purtroppo, a una settimana dall’avvio dell’anno scolastico nelle famiglie regna una totale incertezza. Infatti, l’amministrazione comunale di Palmi a oggi non ha ancora preso la decisione dove far svolgere le attività scolastiche. Non solo, le promesse fatte di eseguire dei lavori di manutenzione alla scuola dell’infanzia di Pille e a quella di Taureana non hanno ancora trovato concreta attuazione con il risultato che le bambine e i bambini ancora una volta saranno costretti a iniziare le attività scolastiche in locali angusti e fatiscenti. Eppure, non si può di dire che il sindaco non fosse a conoscenza dei disagi che avrebbe provocato la sua determinazione. Già dal mese di Luglio è alla sua attenzione una petizione firmata da oltre 150 cittadine e cittadini con la quale si chiede di non chiudere il plesso di San Leonardo.
La petizione insiste sul vantaggio di valorizzare una scuola grande piuttosto che voler riempire il plesso del Trodio con i gravi disagi che ne deriverebbero. A mio avviso la richiesta avanzata nella petizione non può che essere accolta dall’amministrazione. Ci sono momenti in cui le ragioni sociali devono prevalere a quelle economiche. Si affrettino, dunque, il sindaco e la sua giunta a prendere una decisione. Le famiglie devono sapere dove portare a scuola i propri figli e gli insegnanti dove recarsi al lavoro.
Enzo Infantino
Sinistra per Palmi
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