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Di Marilea Ortuso
Trenta alunni del Liceo “Pizi” di Palmi nella mattina del 12 Aprile hanno replicato la simulazione de: “L’agguato”, un vero processo tra i tre proposti come copionI dal Tribunale dei Minori di Catanzaro.
Stavolta è stata l’aula bunker del Tribunale di Palmi che ha visto la messa in opera della simulazione, grazie al Presidente del Tribunale, Dott.ssa Concettina Epifanio che ha concesso la disponibilità all’uso dei locali giudiziari e ha ringraziato i presenti, gli alunni soprattutto, che si sono calati nella parte di attori in un processo per nulla facile, ma che rappresenta un tassello nella formazione dei giovani perché li sensibilizza verso un problema che sta crescendo negli ultimi anni e che è dovuto al disagio di una vita sociale che spinge i giovani all’emulazione di simili atti di violenza contro i più deboli.
Ad accoglierli nell’ampia aula bunker, tra sbarre di ferro che hanno reso suggestiva la performance, la DS, Prof.ssa Maria Domenica Mallamaci, che ha ringraziato per l’ospitalità e l’accoglimento della richiesta di poter simulare il processo “in casa”, trovandosi ubicato il Tribunale nella stessa città che ospita il Liceo. “ Ringrazio le docenti Maria Bonfiglio e Marilea Ortuso che hanno preparato i ragazzi per la simulazione, accogliendo il Progetto suggerito dal Tribunale di Catanzaro perché hanno creduto che l’educazione alla legalità sia più vera e più vicina ai giovani se toccata con mano. Quest’esperienza ruota su due finalità: quella primaria, che è la riflessione sugli atti di bullismo da cui bisogna astenersi per creare un mondo migliore in cui formarsi e crescere; la seconda che è l’apertura verso il mondo del lavoro perché, approfondendo i rudimenta della giurisprudenza e dell’iter processuale grazie alle lezioni tenute in orario pomeridiano dal Giudice Sebastiano Finocchiaro, apre a molti studenti la strada per la scelta della futura professione, appassionandosi fin da giovani al mondo della giurisdizione”.
Il Sindaco della città, Dott. Giovanni Barone, intervenuto all’incontro, ha invitato a riflettere sul fatto che trovarsi dentro un’aula di tribunale sarebbe stato impensabile per gli studenti della scuola di qualche anno fa, mentre oggi la sinergia che si crea tra scuola, magistratura e classe amministrativa consente, anzi ha l’obbligo, di lavorare per la formazione dei giovani. “Quando il fine è l’utile in termini di crescita umana, lavorare in gruppo crea risultati vantaggiosi per tutti”.
Interessante anche l’intervento del Giudice Sebastiano Finocchiaro che ha sottolineato l’eccezionalità del luogo in cui è stata effettuata le replicare. “L’aula bunker, infatti, per la sua ampiezza dei locali, consente la partecipazione di un pubblico allargato ai familiari degli studenti. Ma quest’aula severa e austera differisce da quella che abbiamo visitato a Reggio Calabria nel Tribunale dei Minori: qui vi sono le sbarre dietro le quali stanno davvero i detenuti in quanto persone adulte; per i minorenni, invece, negli incontri pomeridiani, abbiamo ribadito l’importanza di mettere al centro il recupero della ”persona” del minore e dell’adolescente che bisogna rieducare al senso civico per evitare che ricada negli errori che il percorso di crescita può prevedere per taluni di noi nell’attuale società in cui viviamo”.
Bravi i ragazzi che hanno simulato il processo con grande partecipazione emotiva, giungendo talvolta a non distinguere la finzione della performance dalla “verità della simulazione”.
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