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Apprendiamo da alcune testate giornalistiche e solo al termine dei nostri quotidiani impegni professionali ed al servizio della Città di Palmi che il Nuovo Centro Destra, partito – ahinoi malconcio – che insieme ad oramai pochi amministratori rappresentiamo nell’Ente Comunale ed alla Provincia di Reggio Calabria, ha deciso di dare vita ad una coalizione moderata ed autonoma per la corsa a Palazzo Campanella: l’Alternativa Popolare Calabrese.
Pare che tale scelta sia il frutto di incontri romani tra vertici nazionali del partito, rappresentanti regionali, alcuni superstiti e qualche immancabile carneade.
Tale circostanza stride, in tutta franchezza, con la pur auspicata – e a tratti decantata – volontà di ricostruire un movimento fondato sulla collegialità e sulla partecipazione.
Del resto, sorge legittima la domanda di come si possa riuscire ad appassionare la base – e dunque i cittadini – quando alcune decisioni vengono discusse ed assunte senza il coinvolgimento degli oramai pochi amministratori comunali e provinciali.
Non vorremmo dover concordare con quelle testate che associano ad NCD l’immagine di pochi generali e nessun soldato.
Non è questa l’ora di una approfondita analisi su cosa l’NCD abbia avuto – e tutt’oggi mantenga – di Nuovo, di Centro e di Destra.
Tuttavia, sebbene non sediamo sugli scranni delle assemblee più importanti della Repubblica o, per scelta, non frequentiamo i Palazzi della Capitale, la nostra modesta esperienza territoriale maturata nel corso di tanti anni di militanza ci fa avere un’idea piuttosto chiara sulle motivazioni sottese ad alcune – quantomeno discutibili – strategie.
Certo è che alcuni incontri all’ombra del Cupolone facciano respirare un maleodorante tanfo di antico.
Atteso che mancano ancora 72 ore alla presentazione delle liste, siamo certi che anche noi – insieme ad altri amministratori – potremo incontrare Angelino Alfano e Gaetano Quagliariello per esprimere tutte le perplessità nostre e della modesta base che rappresentiamo in relazione ad una strategia che potrebbe rivelarsi di basso respiro.
Auspichiamo, comunque vadano le cose, un futuro roseo per tutta la Calabria e, più in particolare, per la nostra Piana e confermiamo il nostro incessante impegno volto all’affermazione dei valori etici e morali ai quali ci ispiriamo. Temiamo, tuttavia, che – in vista della mareggiata – per qualche salvagente, si rischi di annegare.
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