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Tutto ebbe inizio il 9 febbraio 2010, alle ore 04.30 circa, a Palizzi Marina. Due individui, con volto travisato da passamontagna, armati, irrompevano all’interno dell’abitazione di Laganà Rosa, nata a Palizzi nel 1936, pensionata.
I malviventi entravano mediante rottura del vetro di una finestra posta al piano terra nell’ingresso della casa, immobilizzavano l’anziana legandola con degli stracci e del nastro adesivo, procedendo successivamente a rovistare l’interno della casa, dalla quale asportavano un misero bottino: 250 euro in denaro contante e gioielli per un valore di circa 700 euro. I malfattori si dileguavano da una porta ubicata sul retro della casa, dove li attendeva un terzo complice.
All’atto della fuga, i criminali lasciavano legata e imbavagliata l’anziana donna, la quale era liberata solo circa quattro ore dopo, da un vicino insospettito dalla finestra rotta. Grazie all’intervento del soccorritore venivano allertati i Carabinieri.
L’immediato sopralluogo dei militari sulla scena del crimine consentiva di repertare, sui vetri infranti tracce di sostanza ematica lasciata dai malviventi.
La meticolosa e costante attività informativa condotta dai carabinieri sul territorio, consentiva di individuare una rosa di sospettati, rispetto ai quali effettuare comparazione del profilo DNA rinvenuto sui frammenti di vetro.
Le analisi comparative effettuate dal RIS di Messina, accertavano la corrispondenza tra il profilo rinvenuto e quello dell’arrestato odierno Macrì Marco, cl. 1983, di Brancaleone, pregiudicato (in atto già sottoposto agli arresti domiciliari per un furto commesso a Brescia quattro anni fa). I complici sono attivamente ricercati.
Il giovane adesso dovrà rispondere di rapina aggravata e sequestro di persona come deciso dal GIP presso il Tribunale di Locri su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Locri, Rosanna Sgueglia, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri.
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