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Si parte domenica primo Agosto. E dunque quasi terminato il conto alla rovescia per gli amanti del Palearìza appuntamento tra i più attesi nell’Estate dell’Area grecanica.
Anche per quest’anno il Festival di musica Etnica dell’Area grecanica torna ad intrattenere il popolo di affezionati ma anche semplicemnte i tanti amanti della montagna e della natura che attendono con ansia la programmazione dell’iniziativa nata da Bova nel lontano 1996.
L’edizione duemiladieci di Palearìza si aprirà domenica da Pentedattilo di Melito dove ad esibirsi sarà una band Storica dell’etno-dub italiano ed internazionale, gli Almamegretta. Gli Alma hanno una lunga storia ed una serie di importanti esperienze che ne fanno ancora oggi una delle espressioni più importanti del panorama musicale italiano.
La programmazione del Palearìza proseguirà lunedì a Saline di Montebello Ionico con Renata Mezenov musicista di padre russo e di madre cubana che proporrà un proprio originale discorso in solo che rispecchia la sua complessità artistica.
Le altre due date quelle del tre e quattro Agosto prima della prima pausa prevista per il giorno cinque vedranno esibirsi a Staiti il gruppo balcanico dei i Tirana Dream ed a Bova i Drum Mama Band, la percussione, che si fa grande madre della musica africana.
Oltre alla musica anche per quest’anno Palearìza riproporrà la tanto riuscita formula del trekking. Il primo in programma sarà quello di Bagaladi.
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Caro Direttore,
Ho apprezzato la presentazione molto superficiale del PALEARIZA a Pentedattilo (01.08.2010). Ancora una volta viene deturpata la cultura del luogo. Non si è tenuto conto nel concedere l’autorizzazione all’evento della carenza di servizi igienici ,assenza dei sentieri luminosi notturni lungo i gradini dell’anfiteatro,luminosità zero lungo la pista d’accesso in terra battuta e i disabili?. Turismo vuol dire accoglienza. Certamente non è stato un ottimo biglietto di presentazione, nonostante un fiume di macchine, lungo parecchi km ,abbia portato tantissime persone. Siamo una finestra sul mediterraneo ,purtroppo una finestra senza vista,perché il melitoto non si è mai curato del grande bene immenso che possiede. La parola al lettore.
Cordialmente. Paolo Pansera
caro Piero, credo che, posta l’assoluta veridicità e condivisione di quello che affermi, le cose non vanno per disegni fatalistici o divini.
Penso che la mano dell’uomo, responsabile od irresponsabile che sia, è il motore di tutto.
Ivi compresa una rinascita culturale in un paese che soffre il silenzio ed il disimpegno degli onesti.
Melito mi rimanda una immagine di lampi e buio. Spesso quest’ultimo prevale. Ma qualche lampo si registra e non penso siano le feste, sagre, inaugurazioni, rassegne od altro, che rivestono un’importanza notevole.
Piuttosto i segnali positivi che vengono dal mondo dei giovani e che non trovano espressione a causa di noi “adulti”, che non riusciamo nella gran parte dei casi a facilitare i loro timido accenno all’impegno, al dubbio, alla ribellione.
Libera è fatta di giovani, l’ARCI anche, Azione Giovani idem…( come vedi sono pluralista) …non sono segnali questi?
E qui scatta la responsabilità nostra che ci approcciamo a questi lampi con supponenza e disincanto. Senza la giusta fiducia.
Non cogliamo ciò, alimentando il dibattito con l’agorà, che lasciamo nelle stanze dell’individualismo e della distanza.
Rifletti su ciò che penso e sentiamoci…
Utilizzo questo spazio non riuscendo a trovare la pagina (c’è?) nella quale si parla del 3° Festival Arte del Mediterraneo. Evento che si chiude stasera ed è una sorta di filo rosso con Paleariza che parte domani…
E’ un evento che entrando nella tradizione di Melito e ritengo che sia un ottimo veicolo di cultura sia nell’ottica dell’interscambio culturale, sia nell’ottica di un’attenzione che tutta la popolazione dovrebbe avere con l’arte in senso generale. Per fortuna a Melito le molte compagnie teatrali aiutano già da anni il percorso in questo senso e fanno un enorme lavoro (da ieri infatti alla Scuola Media c’è il Musical Pinocchio e a Prunella c’è stata la rassegna del Nuovo Teatro Aquila). Noi spettatori dovremmo essere molto più sensibili a questi eventi in un periodo storico (prolungato negli anni purtroppo!) nel quale di Cultura c’è un bisogno estreno a fronte della non-cultura della mafiosità latente che predomina e tende ad appiattire. Qualcuno, che in passato ha usato Melito come piattaforma di lancio per farsi pubblicità, oggi scrive che il Festival Arte nel Mediterraneo è stato un flop o un modo per spendere molti soldi a vuoto…mah! Magari saranno gli stessi che fra qualche giorno incenseranno il concerto di Gigi D’Alessio che per due ore scarse di canzoni prenderà molto di più di quanto hanno avuto tutte le altre compagnie teatrali e l’organizzazione del festival…Diamo molto risalto a queste manifestazioni e speriamo, senza mai perdere la fiducia, che prima o poi il trend cambierà e la Cultura positiva riotterrà a Melito il posto che le spetta…io ci credo!