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“Ospedali da incubo in Calabria”, continua l’inchiesta de “Le Iene”. Un testimone ha denunciato i lavori in corso all’ospedale di Polistena mentre i pazienti erano ancora nelle stanze in Rianimazione.
Ospedali da incubo in Calabria, l’inchiesta
Prosegue l’inchiesta de Le Iene su alcune strutture sanitarie calabresi. Nella puntata andata in onda ieri sera su Italia 1 sono emerse ulteriori criticità. L’inviato Gaetano Pecoraro ha raccolto la testimonianza di un dipendente dell’Asp reggina che getta nuove ombre sulla malasanità della Calabria.
“Dovevano fare dei lavori di ampliamento del reparto di Rianimazione – racconta – il costo è passato da 80mila a 280mila euro. Hanno rotto i muri e le porte con i malati dentro nei letti”. Il testimone ha scritto ai responsabili affinchè i lavori venissero sospesi. “Poco dopo mi sono ritrovato uno della ’ndrangheta di Rosarno in ufficio”.
Il reparto di rianimazione appare oggi ristrutturato, ma come evidenzia Pecoraro “in una struttura in cui però il pronto soccorso è senza macchinari per i pazienti”.
Incontro con Oliverio
L’inviato di Italia 1 si è poi recato a San Giovanni in Fiore (Cosenza), dove avrebbe voluto confrontarsi con il Governatore della Calabria Mario Oliverio, che – lo ricordiamo – accusato di corruzione e abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta Lande Desolate, ha obbligo di dimora nel suo paese d’origine.
Pecoraro avrebbe voluto chiedere perché, gli ospedali di Locri e Polistena, versano in condizioni “da incubo”. Oppure sapere come sia possibile che il bilancio aziendale non venga presentato da anni o come i dirigenti non abbiano i titoli adatti per ricoprire quel ruolo. Ma l’unica risposta di Oliverio è stata quella di chiudere le porte in faccia all’inviato.
Intervista al Ministro Grillo
Infine, vediamo G. Pecoraro rivolgersi direttamente al Ministro alla Salute, Giulia Grillo.
“Siamo messi molto male – afferma Grillo – lì ognuno fa quello che gli pare e nessuno gli dice che non si fa così. L’unico responsabile è il presidente della Regione”.
Ma nel servizio, Pecoraro evidenzia anche come i nuovi commissari che lo stesso Ministro ha inviato in Calabria, come primo atto, abbiano nominato Direttore Generale Pasquale Misiti, il quale ha sulle spalle una sentenza della Corte dei Conti per spese folli, lo stesso Misiti non avrebbe potuto neppure ricoprire quel ruolo.
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