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Gli scriventi Comitati, “Mamme per un futuro” e “Pro Condofuri” sono spontaneamente costituiti da comuni cittadini residenti nella c.d. Area Grecanica della provincia di Reggio Calabria, regione Calabria, Italia, che nella circostanza, scevri da qualsiasi altra influenza o strumentalizzazione, come qualcuno ha insinuato, si sono posti come unico obiettivo, quello di reclamare il diritto alla salute.
Un diritto che di per se non dovrebbe essere preteso poiché costituzionalmente garantito: all’art. 32, infatti, la Costituzione recita testualmente “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”; purtroppo le assurde e ciniche logiche politiche ed aziendali, sembra abbiano facoltà di calpestare impunemente e sfrontatamente anche la legge fondamentale dello Stato a scapito di migliaia di cittadini divenuti ormai inermi ed indifesi di fronte alle fredde determinazioni di chi, al fine di perseguire i propri obiettivi di personalismo politico, che a noi iniziano a non apparire più oscuri ed incomprensibili, sacrificano freddamente i diritti all’assistenza sanitaria di un’utenza, mettendone a rischio la sicurezza e spesso l’incolumità.
Nonostante la messa in campo, attraverso le poche forze di cui disponiamo, di innumerevoli iniziative e manifestazioni civili di contrasto al piano di ridimensionamento della Sanità calabrese, che avrebbe individuato nell’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo (RC) una struttura sovradimensionata rispetto al bacino d’utenza ed agli accessi alle prestazioni e nonostante le promesse e gli impegni per il rilancio del nosocomio melitese, assunti in particolare dal governatore della regione Calabria nonché commissario ad acta per la sanità, Giuseppe Scopelliti, ad oggi la strada sembra proseguire tutta in discesa verso il baratro, con il progressivo smantellamento e la soppressione di interi reparti e servizi fino ad oggi assicurati grazie alla professionalità ed all’abnegazione di personale medico e paramedico.
All’indomani dell’imponente manifestazione di piazza che ha portato in corteo per le vie di Melito oltre tremila cittadini e alla petizione popolare che ha consentito la raccolta di oltre ottomila firme e circa cinquecento certificati elettorali di altrettanti abitanti dell’area grecanica, ci chiediamo però:
- Quali sono state le decisioni e/o le iniziative assunte da S.E. il Prefetto di Reggio Calabria successivamente al nostro incontro nel corso del quale, consegnando le tessere elettorali e le oltre ottomila firme di coloro che hanno aderito alla petizione popolare per manifestare la contrarietà al depotenziamento ed alla chiusura dei reparti dell’Ospedale di Melito di Porto Salvo ?
Siamo consapevoli del ruolo e delle mansioni del titolare dell’UTG, che sicuramente non includono ingerenze nell’attività amministrativa di altri Enti e strutture ma supponiamo che qualche suggerimento sia consentito quando questo abbia come obiettivo il contrasto ad un crescente malumore popolare.
- Perché l’attuale Direttore Sanitario dell’ASP di Reggio Calabria, il Dr. Sarica, sostiene che il ridimensionamento e la chiusura dei reparti e dei servizi, sino ad ora offerti dall’Ospedale “Tiberio Evoli, appare una scelta obbligata sulla scorta di una asserita ed irriscontrabile esiguità del numero delle prestazioni sanitarie erogate, allorquando i dati oggettivi affermano l’esatto contrario ? Il dott. Sarica, venuto in visita presso l’ospedale di Melito appena una settimana addietro per anticipare la chiusura dell’O.B.I. di Pediatria e Pronto Soccorso, infatti, ha declamato infondatamente dei dati che non trovano riscontro nella documentazione in possesso dell’Ospedale stesso. Questi ha parlato di poco più di 350 ricoveri in OBI Pediatrico in un anno quando in realtà, in poco meno di otto mesi (dal 01/08/2012 al 24/04/2013) l’O.B.I. di Pediatria ne ha registrato 1.800 accessi per cure, senza considerare quelli che non vengono neppure registrati perché si limitano a dei semplici consulti o necessità sanitarie che non richiedono alcuna prestazione medicale.
- Siccome abbiamo capito e fatto tesoro di come sull’equivoco e sulla allusioni si prendono in giro le masse (vedesi le promesse politiche del 18/02/13 a Melito), abbiamo ritenuto opportuno, nel rispetto delle procedure e della normativa in materia, accedere agli atti ufficiali dell’Ospedale al fine di consultare ed acquisire i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate dal “Tiberio Evoli” solo nell’ultimo trimestre. Abbiamo scoperto qualcosa di sconcertante, sinora maldestramente sottaciuta dai nostri politici – e direttori della sanità calabrese, ovverosia che prestazioni sanitarie rese dall’Ospedale T. Evoli nel primo trimestre del 2013 superano la soglia delle 55.000 unità ! Si badi bene, i dati, essendo relativi ad un solo trimestre, lasciano presupporre che le prestazioni annuali fornite dallo stesso nosocomio siano almeno il quadruplo senza considerare inoltre che durante il periodo estivo, essendo la fascia ionica reggina ad alta vocazione turistica, il flusso d’utenza aumenta a dismisura e sicuramente ben oltre la media trimestrale. Sempre al dott. Sarica ed al Governatore Scopelliti vorremmo chiedere il perché di tanta ostinazione per la chiusura del c.d. OBI Pediatrico presso il nosocomio melitese, quando questo, dati alla mano, da agosto 2012 a marzo 2013 ha sostenuto e fornito assistenza per 1.800 prestazioni: oltre trecento prestazioni mensili verso la fascia debole costituita dall’utenza in età pediatrica, non sono sufficienti a giustificare la sopravvivenza di un servizio altrimenti fornito da strutture sovraffollate e situate l’una a quasi 40 km (Reggio Cal.) e l’altra ad oltre 85 km (Locri) da percorrersi sulla famigerata e tristemente nota SS 106 ? Ci dica il direttore Sarica, la Squillacioti e Scopelliti come mai non si sono accorti, al pari della Procura presso la Corte dei Conti di Catanzaro, del danno erariale perpetrato alle casse pubbliche alla luce di una simile gestione sanitaria: ristrutturare un reparto come quello di oncologia alla modica cifra di euro 100.000 per, poi, lasciarlo inutilizzato nel mentre si pagano profumate convenzioni con altri medici di Reggio non è forse un danno da cattiva gestione ? come valutano i suddetti signori i dati afferenti le prestazioni erogate nell’ultimo trimestre (Gennaio/marzo 2013) dall’Ospedale di Melito di Porto Salvo? Forse sono pochi od irrisori i 629 accessi in ambulatorio di Otorinolangoiatria ? Forse sono pochi od irrisori i 340 accessi presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dopo la voluta chiusura del Punto Nascite ? Forse sono pochi od irrisori i 754 accessi in ambulatorio di Ortopedia (considerando che gli accessi registrati sono rimasti invariati sebbene l’apporto del dott. Topa e Volpe) ? Forse sono pochi od irrisori i 668 accessi in Oculistica? Forse sono pochi od irrisori i 533 accessi in Dermatologia ? Forse sono pochi od irrisori le 2.165 prestazioni di radiologia (seppur si sono spesi € 250.000,00 per far si che venissero esaminati 400 prestazioni diagnostiche dai professionisti esterni, quando l’assunzione di un Primario ne sarebbe costata al massimo 150.000 euro ) ? Forse sono pochi od irrisori i 364 accessi in Chirurgia (considerando che gli accessi registrati sono rimasti invariati sebbene l’apporto del dott. Costarella) ? e che dire delle 25.006 esami condotto sempre in un trimestre dal Laboratorio di Analisi ? Forse sono pochi od irrisori i 23310 accessi in Pronto Soccorso (senza considerare le prestazioni di consulenza che i medici offrono a tutti coloro che ad essi si rivolgono) ? e che dire del migliaio di prestazioni rese dal reparto di Medicina Generale ed alle diverse centinaia di Dialisi ? su tutto, però, ci chiediamo come vengono valutati questi dati alla stregua di una sola vita umana che può essere salvata da un intervento rapido ?
- Chiediamo, quindi che su tutti questi dati e sulla gestione della sanità indaghi la Procura della Corte dei Conti, forse scoprirà che quanto spende il cittadino non ripaga della professionalità profusa dalla dirigenza;
- Ai signori Sindaci ed alle Commissioni Straordinarie presso i Comuni del comprensorio vogliamo ancora una volta chiedere di intraprendere fattive e concrete iniziative presso gli enti preposti a sostegno delle esigenze degli oltre settantamila abitanti dell’Area grecanica in merito alla garanzia dell’assistenza sanitaria. Doverosamente, prendiamo atto ed esterniamo la nostra gratitudine al Vescovo dell’arcidiocesi di Reggio-Bova S.E. Vittorio Mondello, da noi interpellato poco più di una settimana addietro circa la posizione della Chiesa verso la problematica emersa a seguito della nota vicenda dell depotenziamento e chiusura di pressoché tutti i servizi sanitari in precedenza offerti dall’Ospedale di Melito, in salvaguardia dei quali è stato richiesto che i parroci della zona scendano accanto alla gente, ai più deboli ed a sostegno delle iniziative popolari dei comitati; abbiamo avuto modo di constatare con piacere l’accoglimento delle nostre richieste rassegnate con la nota stampa che i sacerdoti della zona hanno diramato qualche giorno addietro.
A conclusione, rendiamo nota l’intenzione di organizzare per la settimana prossima, presumibilmente per sabato 4 maggio, un’ulteriore manifestazione popolare per sensibilizzare la cittadinanza e chiedere con ancora più determinazione e forza al governatore della Calabria, ai vertici dell’Asp reggina di rivedere, se capaci e legittimati, le loro scelte scellerate ed a tutte le istituzioni civili, l’associazionismo, un impegno per la salvaguardia, prima, ed il rilancio, poi, dell’ospedale “Tiberio Evoli” in modo tale da garantire anche ai cittadini dell’Area grecanica, italiani anch’essi, il diritto alla salute ed all’assistenza sanitaria.
I comitati
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