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Di seguito la nota di Alfonso Martino, Responsabile settore Sanità per la Provincia di Reggio Calabria
“Recentemente, sia le organizzazioni sindacali firmatarie di accordi collettivi che alcuni privati cittadini hanno portato all’attenzione dei media il caso relativo a degli specifici disservizi riscontrati presso l’ospedale civile di Polistena. Esprimendosi sul punto il segretario generale CGIL FILCAMS Valerio Romano, ha peraltro espressamente dichiarato alla stampa che l’ospedale di Polistena si trova in un stato di “sporcizia che arreca danni oltre che ai lavoratori di quella struttura, anche soprattutto ai cittadini che giornalmente fruiscono dell’ospedale per le proprie cure”.
Da questa affermazione può dunque ben derivarsene la radice del problema da cui deriva l’attuale stato di inefficienza. Personalmente ritengo utile soffermarmi sulla diretta ripercussione che la riscontrata carenza di idonee condizioni igienico – sanitarie può sortire sulla comunità’ dei residenti nella c.d. piana di Gioia Tauro.
La struttura ospedaliera di Polistena infatti (sia per numero di posti a disposizione, che per reparti e servizi offerti) rappresenta il più importante punto di riferimento sanitario per i cittadini della Piana.
Sicche’ dalla recente trasformazione dell’ospedale polistenese in area operativa sporca ed insalubre non può che derivarne l’indignazione di ogni cittadino, che poi si trasfonde in una sorta di sfiducia nei confronti dell’intera gestione del servizio sanitario locale. Il riscontrato stato di cose peraltro non agevola l’opera che viene quotidianamente chiamato a svolgere in area critica e ad alto rischio sia il personale medico, che quello sanitario in generale, i quali notoriamente lavorano in condizioni di estrema difficoltà dedicandosi al primo soccorso ed alle cure di un più che ampio bacino di utenti.
Trattandosi di un disservizio ascrivibile dalla società che presta il servizio di pulizia ed ausiliariato, va seriamente posto in evidenza che detto “lassismo” in buona sostanza non solo rende insalubri gli
ambienti del nosocomio ma crea anche insuperabili difficoltà a quella che dovrebbe essere una regolare ed indisturbata attività’ di erogazione di prestazioni sanitarie.
Ad aggravare ancor di più la situazione,nsi aggiunge peraltro il trattamento che l’azienda che ha appaltato il servizio dell’ Ospedale di Polistena ha sin dal primo istante riservato ai propri dipendenti. Essa infatti pare esser venuta meno ad obblighi contrattuali derivanti dalla vigente legge, ponendo in atto con impeto arrogante e senza che ce ne fosse alcuna motivazione tra quelle previste dal CCNL una serie di vessazioni dirette a demansionare ed a mortificare alcuni eventi specifici lavoratori. A ciò va semplicemente aggiunto l’ulteriore dato inerente il riscontrato mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori che risultano assunti presso questa azienda e che dunque subiscono un ingiustificabile discrimine rispetto a quelli che hanno avuto la fortuna di essere assunti da altra azienda facente parte della medesima ATI aggiudicatasi, l’appalto delle pulizie dell’ASP per l’intera provincia di Reggio Calabria. Da tale caos, ne derivano estremi di netto interesse per la magistratura in quanto dalla narrativa sin qui espressa si evince la chiara possibilità che la gara di appalto espletata dall’ ASP di Reggio Calabria possa essere stata aggiudicata ad un ATI che ha la sfortuna di ricomprendere in se la SGS ovvero un’azienda che non si presenta al passo con le altre consorziate e che quantomeno fino allo stato risulterebbe carente dei requisiti previsti dalla normativa in materia di appalti ed in primis di quello denominato “capacità economica finanziaria” !!!
Quanto al “modus operandi” mi limito a rammentare che un’azienda vincitrice di appalto pubblico assume la responsabilità di una gestione che deve essere affrontata all’insegna dell’efficienza e della
professionalità, ovvero da requisiti espressamente richiesti dalla c.d. etica del lavoro.
La situazione in cui attualmente versa l’ Ospedale Santa Maria degli Ungheresi, impone pertanto un urgente e quanto mai fattivo intervento da parte dei Commissari Brancati e Scura, finalizzato alla ricerca di una adeguata soluzione ad ogni sin qui evidenziata problematica.
In chiusura, vale la pena di dare evidenza ad una notizia di qualche giorno fa che riaccende le speranze di chi vorrebbe veder realizzato quell’ospedale della Piana che certamente sarà’ in grado di
soddisfare la richiesta di servizi sanitari da parte di tutti i residenti della Piana di Gioia Tauro, quegli stessi concittadini che a oggi si vedono costretti a curarsi rivolgendosi ad altre strutture sanitarie della Calabria o addirittura migrando fuori regione. In quest’ottica non rimane che auspicarci che i medici calabresi, considerati da tutti delle vere e proprie eccellenze dei vari campi dellasanità, possano finalmente trovare sul nostro territorio strutture, idonee sentendosi invogliati a svolgere nella nostra e loro terra il loro alto compito”.
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