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Ha poca memoria il Consigliere regionale Luigi Fedele che nel tentativo di infossare e mantenere sconosciuta ai cittadini della Piana la delibera della Conferenza dei sindaci sulla sanità del 3 ottobre 2007 (che ha democraticamente sancito -22 sindaci favorevoli su 26 presenti- la scelta della realizzazione di un unico Ospedale della Piana nella zona baricentrica di Cannavà) volutamente, superficialmente ed irresponsabilmente parla di abbandonare una logica “ campanilistica” (che non c’è mai stata tant’è) e di dare un taglio a sterili polemiche sull’Ospedale Unico della Piana (si chiede solo il rispetto della democrazia e della legalità), non rendendosi conto che sta fallendo sonoramente nel tentativo di sminuire un’attività di denuncia che, non parte dal sindaco, ma parte dal TERRITORIO – che evidentemente lui non conosce – e che ha come punto di avvio una petizione di circa 20.000 firme a sostegno della delibera dei sindaci sopra citata.
DIMENTICA infatti, il Consigliere Fedele che nell’anno 2004, ovvero quando rivestiva il ruolo di Presidente del Consiglio Regionale, l’organo consiliare da esso stesso presieduto ha approvato la legge n.° 11 del 19 Marzo 2004 “ Piano Regionale della Salute” che all’art. 6 Istituisce la “ Conferenza dei Sindaci” organo previsto da normativa nazionale (D.L.vo n. 502/1992 art. 3 comma 14 – L.R. n. 56/1994 art.5, L.R. n. 11/2001 artt. 118-119-120-121) , con veri e propri poteri in materia sanitaria regionale e fra questi : <<la formulazione, da parte della Conferenza dei Sindaci riunita in sede plenaria, delle linee di indirizzo socio-sanitario per raggiungere, a livello locale, gli obbiettivi di salute definiti dalla programmazione regionale, la manifestazione del parere del Comitato dei Sindaci di Distretto sul Programma delle Attività Territoriali, elaborato a cadenza annuale, predisposto dal Direttore di Distretto, e da sottoporre ad approvazione da parte del Direttore Generale, il rilascio del parere obbligatorio, entro 30 gg. dalla sua trasmissione, da parte della Conferenza dei Sindaci riunita in sede plenaria sul Piano Attuativo Locale disposto dal Direttore Generale>>.
Vuole spiegare il consigliere Luigi Fedele a tutti i cittadini della Piana – e non al Sindaco di Gioia Tauro il quale si sta facendo solo, insieme al comitato pro Ospedale unico, portavoce di una volontà popolare consolidata – per quale motivo la democrazia e la legalità devono essere calpestate, ossia perchè il verbale della Conferenza dei Sindaci del 03.10.2007 sopra richiamato, che si esprimeva a favore della scelta del sito di Cannavà, non solo non è stato tenuto in alcuna considerazione e senza giustificazione, ma non è stato neppure menzionato nei vari atti adottati, fra l’altro dalla Giunta Regionale?
In base a quale legge Regionale si è scelto di sostituire tale documento ufficiale con una lettera “bluff”, priva di alcun valore, e smentita persino da quei pochi sindaci firmatari perché tratti in inganno nel firmare a margine di una riunione in cui si discuteva di tutt’altro ossia di servizi sociali?
Ed allora, sarebbe più coerente e credibile se da subito il consigliere Luigi Fedele (questo gli consigliamo vivamente insieme al COMITATO PRO-OSPEDALE UNICO ) proponesse al Consiglio Regionale di ABROGARE LA LEGGE REGIONALE CALABRIA N.° 11 del 19 marzo 2004 PERCHE’ NON HA SENSO TENERLA IN VITA PER POI NON APPLICARLA.
FRA L’ALTRO E’ PARADOSSALE CHE L’ASSOLUTA VIOLAZIONE DELLA LEGGE PARTA DALL’ORGANO CHE L’HA APPROVATA!!!!
Forse questo restituirebbe un po’ di credibilità e, come si diceva, coerenza.
Sicuramente concordiamo con il fatto che la scelta di andare avanti comunque – nonostante le presunte irregolarità gravissime (che inficiano l’intera procedura) che abbiamo pubblicamente denunciato e che invece si cerca di smontare semplicemente dicendo che non sono vere, però senza mai spiegare concretamente perché non sono vere – risponde alla “ concreta volontà del Governo Regionale”.
Di certo non risponde alla volontà dei cittadini, dei Sindaci che li rappresentano, del territorio che si era espresso in altro senso.
La volontà del popolo della Piana di Gioia Tauro ha indicato chiaramente la necessità di un ospedale Unico al centro della stessa, tutto il resto ha poco a che vedere con la democrazia e il tanto sbandierato interesse comune.
La democrazia e la legalità devono venire prima di tutto e devono essere rispettate.
Di tutto quello che si sostiene con forza si possiede ampia documentazione e si intende portare avanti questa battaglia di civiltà che mira a far valere i diritti dei cittadini di tutta la Piana, ossia di 173.000 abitanti, e che finirà solo con la realizzazione di un grande “Policlinico riuniti della Piana” come vuole il popolo e non con mezzi ospedalucci già superati, che servirebbero solo a mantenere in vita gli orticelli in malora e i casi di malasanità.
È bene ricordare che l’Ospedale doveva essere unico della Piana e che l’unica volontà espressa dal territorio della Piana di Gioia Tauro è quello della Conferenza dei sindaci, che superando ogni divisione ha individuato in Cannavà il luogo della costruzione della struttura ospedaliera. La difesa di tale documento è la difesa della volontà del popolo della Piana. Tutto il resto è prevaricazione al servizio del campanile o di interessi di cui non si capiscono le logiche e che noi combattiamo.
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