Reggio, Orivella Micelotta donna di spicco delle forze armate italiane

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“Il Maggiore Orivella Micelotta , per gli amici Irene, comandante della compagnia carabinieri di Cecina (LI) , ha rappresentato l’Italia insieme ad altre donne di spicco delle forze armate italiane: l’astronauta Samantha Cristoforetti e il tenente di vascello Catia Pellegrino, nella sede delle Nazioni Unite a New York dove si è svolta la 61ª Conferenza promossa dalla United Nations Commission on the Status of Women. Il 15 Marzo u.s. Irene Micelotta ha raccontato la sua esperienza in patria e all’estero nel corso di un evento intitolato “Per aspera ad astra” . Orivella Irene Micelotta , detta Drill , è nata a Reggio Calabria nel 1975, è coniugata con un marito parà pure lui nei carabinieri ed una figlia piccola. Irene Micelotta , dopo il conseguimento della laurea in Scienze Motorie presso l’ISEF di Roma, nel 2000 , risultata vincitrice di pubblico concorso, si arruola nel primo corso all’Accademia Militare di Modena in cui vehgono ammesse le donne nelle Forze Armate. Consegue quindi la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi “ La Sapienza” di Roma e successivamente anche quella  in Scienze della sicurezza interna ed esterna.

Irene Micelotta vanta inoltre un curriculum di specializzazioni e corsi militari acquisiti presso enti militari in Italia ed all’estero ed è , forse ancor oggi , l’unica donna ad essere riuscita a diventare paracadutista militare con qualifica di esploratore di tutta l’Arma dei carabinieri. Hobby: Boxe, Moto . Alle sue spalle ha una medaglia di bronzo vinta ai campionati assoluti di pugilato. “ La maggiore “ Micelotta è probabilmente l’ultima persona al mondo con cui un criminale vorrebbe litigare. «Da giovane facevo la pugile, quando la boxe era ancora un’attività illegale per le donne. Mio padre mi ripeteva in continuazione: tu vuoi sempre fare le cose che non potresti fare». Come entrare in Accademia, diventare ufficiale dei Carabinieri, e poi entrare nel reparto speciale dei paracadutisti del Tuscania Lei naturalmente ha scelto  “sua sponte” di fare il contrario, sempre più delle altre , da quando si trattava di superare il corso di sopravvivenza, a ora che comanda una compagnia. Forse l’unica persona che ascolta è sua figlia, che le consiglia di avere pazienza: «Dai tempo al tempo»”.

Domenico Crea

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