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Sono incominciati i trattamenti anti-punteruolo rosso. Pronta un ordinanza del Sindaco Giannetta per facilitare la lotta al parassita anche nelle proprietà private. Questa mattina ad Oppido Mamertina hanno preso il via i trattamenti specializzati per curare, e prevenire un eventuale ricomparsa, del punteruolo rosso delle palme, il coleottero curculionide, originario dell’Asia, micidiale parassita di molte specie di palme.
L’infestazione può essere a lungo asintomatica e manifestarsi solo in una fase avanzata. I primi sintomi sono rappresentati da un anomalo portamento della chioma, che assume un caratteristico aspetto divaricato “ad ombrello aperto”. Nei casi più gravi si arriva alla perdita completa delle foglie, per cedimento del rachide fogliare, per cui la pianta appare spoglia nella sua parte superiore.
Ad Oppido Mamertina già quattro esemplari di palma ornamentale del Mediterraneo hanno ricevuto la visita del temibile coleottero. Così come sottolineato dai più esperti addetti ai lavori è di fondamentale importanza che i trattamenti curativi abbiano una diagnosi precoce dell’infestazione; infatti i trattamenti curativi tardivi, oltre ad essere inutili per risolvere l’attacco nella pianta infestata, sono anche di scarsa efficacia. Dunque il tempestivo intervento dell’Amministrazione Comunale potrebbe riuscire a preservare le bellissime piante che adornano alcune aree della cittadina preaspromontana e ad evitare che il Punteruolo Rosso “mieta altre vittime” tra le palme ornamentali oppidesi.
Il Sindaco Domenico Giannetta ha annunciato che a breve sarà pubblicata una sua ordinanza con la quale si inviterà tutti i cittadini in possesso di esemplari di palme, che potrebbero essere colpite dal micidiale parassita, a provvedere ad effettuare lo stesso trattamento di cura e/o di prevenzione messo in atto, questa mattina, dall’Amministrazione Comunale. Il Primo cittadino oppidese ha aggiunto che per favorire tali trattamenti indispensabili, il Comune metterà a disposizione di questi privati tutto il necessario, dagli operai fino ai medicinali, facendo spendere loro soltanto una piccolissima parte di quello che spenderebbero qualora decidessero di provvedere autonomamente al trattamento.
Il rhynchophorus ferrugineus, questo il nome scientifico del parassita, colpisce parecchie specie di Arecaceae tra cui le più diffuse palme ornamentali del Mediterraneo, Phoenix canariensis e Phoenix dactylifera, ma anche specie di interesse economico quali la palma da cocco e la palma da olio. Altre specie su cui sono stati segnalati attacchi sono Areca catechu, Arenga pinnata, Borassus flabellifer, Calamus merillii, Caryota maxima, Caryota cumingii, Corypha gebanga, Corypha elata, Livistona decipiens, Metroxylon sagu, Oreodoxa regia, Phoenix sylvestris, Sabal umbraculifera, Trachycarpus fortunei, Washingtonia sp.
Alcune specie, quali la palma nana Chamaerops humilis, erano ritenute immuni all’infezione grazie ad una secrezione gommosa che sembrava impedire l’attecchimento del parassita, mentre sono documentati attacchi anche a queste specie.
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