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Dalle prime ore di oggi 15 dicembre 2015 nella provincia di Reggio Calabria ed in altre province è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria per l’esecuzione di 36 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nonché di numerose perquisizioni.
I reati contestati alle 36 persone arrestate sono associazione per delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, furto, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate, danneggiamento seguito da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Nella circostanza sono state, altresì, effettuate 11 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati nel medesimo procedimento.
Le indagini, avviate dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova sin dal novembre 2013, che si sono avvalse anche delle propalazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di delineare gli assetti nonché di acclarare l’appartenenza degli indagati, anche con ruoli di vertice, alle cosche “PETULLÀ”, “LADINI” e “FORIGLIO” quali articolazioni autonome dell’associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetistico nota come locale di Cinquefrondi,operante nel territorio dei comuni di Cinquefrondi e Anoia con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre province.
L’attività della cosca, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona mediante il compimento di una serie indeterminata di delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale, in materia di commercio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento latitanti, nonché delitti volti ad acquisire direttamente e indirettamente la gestione e/o il controllo di attività economiche, in particolare nel settore degli appalti boschivi, ed ogni altra attività illecita.
Si procederà, inoltre, al sequestro di beni mobili ed immobili riconducibili ad alcuni degli indagati per un valore stimato in oltre cinquecento mila euro mentre l’attività ha permesso nel tempo di procedere già all’arresto di 8 persone, al sequestro di oltre un kg. di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed al rinvenimento di numerose armi da guerra e comuni da sparo.
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