Operazione “Il crimine 2”, 41 arresti in Calabria e all’estero

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Ecco le foto degli arrestati >>>

I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e il R.O.S., unitamente alla Squadra Mobile della locale Questura, stanno eseguendo un OCCC emessa dal G.I.P. presso il Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 41 appartenenti alle cosche della ‘ndrangheta della provincia, indagati per associazione di tipo mafioso ed altro, secondo la seguente ripartizione:

–     Arma dei Carabinieri n. 34, di cui 6da eseguire in Germania;

–      Polizia di Stato n. 7, di cui 5 da eseguire in Canada e Australia.

L’operazione, denominata “IL CRIMINE 2”, è la naturale prosecuzione dell’attività “IL CRIMINE”, dello scorso 13 luglio, nel corso della quale furono eseguiti 304 provvedimenti cautelari in coordinazione tra le DDA di Reggio Calabria e di Milano, che ha permesso di delineare l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino.

L’odierno provvedimento riguarda gli indagati di appartenenza alla ‘ndrangheta nelle sue diverse articolazioni territoriali, non destinatari del precedente fermo di indiziato di delitto emesso nel luglio 2010.

Le 41 persone arrestate oggi, in Italia e all’estero rispondono, dunque, a vario titolo dei reati di cui all’ art. 416 bis commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6 c.p., per aver fatto parte, con altre persone allo stato non ancora individuate, nonché con PELLE Giuseppe, FICARA Giovanni, MORABITO Rocco cl. 60, LATELLA Antonino, PESCE Vincenzo, PESCE Antonino, PESCE Francesco, IAMONTE Carmelo, URSINO Antonio (nei cui confronti si procede separatamente) e con ALVARO Domenico (deceduto) dell’associazione mafiosa denominata ’ndrangheta, operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, del territorio nazionale ed estero costituita da molte decine di locali, articolata in tre mandamenti e con organo di vertice denominato “Provincia”, associazione che si avvale della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, allo scopo di:

– commettere delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale, in particolare commercio di sostanze stupefacenti, estorsioni, usure, furti, abusivo esercizio di attività finanziaria, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, corruzioni, favoreggiamento latitanti, corruzione e coercizione elettorale, intestazione fittizia di beni, ricettazione, omicidi;
-acquisire direttamente e indirettamente la gestione e/o controllo di attività economiche, in particolare nel settore edilizio, movimento terra, ristorazione;
– acquisire appalti pubblici e privati;
– ostacolare il libero esercizio del voto, procurare a sé e ad altri voti in occasione di competizioni elettorali, convogliando in tal modo le preferenze su candidati a loro vicini in cambio di future utilità;
– conseguire per sé e per altri vantaggi ingiusti.
Con le aggravanti di avere la disponibilità di armi per il conseguimento delle finalità dell’associazione e che le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, il profitto di delitti.
Inoltre, si tratta di reato transnazionale ex art. 3 lett. B) e C) l. n. 146/2006 in quanto commesso in Italia, in Australia, Canada, Germania e Svizzera, da gruppo criminale organizzato impegnato in attività delittuose in più di uno Stato.
Gli indagati sono appartenenti alle seguenti strutture territoriali della ‘ndrangheta in Italia:
– SOCIETÀ DI ROSARNO;
– SOCIETÀ DI POLISTENA;
– LOCALE DI GIOIA TAURO;
– LOCALE DI LAUREANA DI BORRELLO;
– LOCALE DI SINOPOLI;
– LOCALE DI OPPIDO MAMERTINA;
– LOCALE DI BAGNARA CALABRA;
– LOCALE DI SAN GIORGIO MORGETO;
– LOCALE DI CROCE VALANIDI;
– LOCALE DI OLIVETO;
– LOCALE DI TRUNCA e ALLAI;
– LOCALI DELLA ZONA SUD DI REGGIO CALABRIA;
– SOCIETÀ DI MELITO PORTO SALVO;
– LOCALE DI PALIZZI SUPERIORE;
– LOCALE DI ROGHUDI;
– LOCALE DI AFRICO;
– LOCALE DI CONDOFURI;
– LOCALE DI NATILE DI CARERI;
– SOCIETÀ DI SIDERNO;
– LOCALE DI GROTTERIA;
– LOCALE DI GIOIOSA IONICA;
– LOCALE DI MARINA DI GIOIOSA IONICA;
– LOCALE DI CAULONIA;
– LOCALE DI MAMMOLA;
– LOCALE DI CANOLO;
– LOCALE DI SAN LUCA;
– LOCALE DI PISCOPIO;
– LOCALE DI VIBO VALENTIA;
– LOCALE DI FABRIZIA;
– LOCALE DI CASSARI DI NARDODIPACE;
– LOCALE DI TORINO;
– LOCALE DI ALBA;
– LOCALE DI GENOVA.
L’altro aspetto che emerge dalle investigazioni riguarda le espressioni associative extranazionali. In Germania, segnatamente nelle città di Singen e di Francoforte, è attiva una struttura della ‘ndrangheta calabrese in cui è inserito NESCI Bruno, che in quella struttura definita Società ricopre un ruolo apicale. Il predetto NESCI inoltre fa capo a OPPEDISANO Domenico al quale riporta le vicende che riguardano il contesto criminale in cui è inserito.
Di conseguenza, al fine di monitorare l’evoluzione delle dinamiche criminali che si svolgevano in Germania, procedendo in rogatoria con le autorità tedesche, lo sviluppo delle indagini consentiva di registrare una serie di conversazioni, che permettevano di ampliare le conoscenze investigative riguardo ad alcuni personaggi, di origine calabrese ma dimoranti in Germania, in stabile contatto con Nesci e con lui associati.
Si aveva conferma circa l’esistenza di due gruppi criminali uno facente capo a NESCI Bruno, l’altro facente capo ad un personaggio ancora identificato che nelle intercettazioni viene soprannominato “lo svizzero”.
Tra il gruppo di Nesci e quello dello “svizzero” vi sarebbero degli attriti che attengono esclusivamente al predominio territoriale che una fazione vorrebbe esercitare sull’altra. In tale quadro NESCI si sentirebbe autorizzato ad agire in maniera autonoma essendo egli autorizzato ad esercitare la sua carica di capo società forte di un assenso ricevuto da OPPEDISANO Domenico; autorizzazione che con tutta evidenza è espressione del “crimine” al quale NESCI risponde (come fanno risaltare i contatti con OPPEDISANO Domenico).
Sei sono le persone arrestate in Germania appartenenti alla struttura ‘ndranghetistica estera, costituita da:
– LOCALE DI SINGEN (Germania);
– LOCALE DI FRANCOFORTE (Germania).
Sono invece ricercate 5 persone appartenenti alle strutture canadesi ed Australiane:
– LOCALE DEL THUNDER BAY (Canada);
– LOCALE DI TORONTO (Canada);
– LOCALE DI STIRLING (Australia).

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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