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Beni per un valore di 270.000 euro circa sono stati sequestrati dai finanzieri del G.i.c.o. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia reggina.
L’attività rappresenta il completamento della vasta operazione denominata “Due Mari” eseguita dal medesimo reparto della Guardia di Finanza, sotto la direzione di questa Procura distrettuale, nell’ambito della quale veniva sgominata un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
In tale contesto, su specifica delega d’indagine della D.d.a. reggina, sono stati effettuati complessi ed articolati accertamenti economico-patrimoniali finalizzati all’applicazione dell’articolo 12 sexies della legge n. 356/92, nei confronti di alcuni dei soggetti indagati, che hanno permesso di pervenire, su disposizione del G.i.p. presso il Tribunale di Reggio Calabria, al sequestro di beni immobili, rapporti bancari, quote societarie e di una attività economica per un valore stimato in circa 270.000 euro.
Colpiti dal provvedimento di sequestro sono due dei soggetti indagati, già raggiunti il 30 giugno scorso dall’ordinanza di custodia cautelare, titolari a vario titolo di beni mobili, immobili, attività economiche e quote societarie risultati sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. Gli accertamenti patrimoniali eseguiti nei loro confronti e dei prossimi congiunti hanno, infatti, consentito alle fiamme gialle di accertare l’esistenza di una netta sproporzione tra i redditi dagli stessi dichiarati e le relative disponibilità patrimoniali.
Nello specifico, l’esecuzione del suddetto provvedimento, che ha interessato il territorio reggino e la provincia di Roma, ha portato al sequestro di una ditta individuale ad Albano Laziale (RM), quattro quote di proprietà di terreni ad Ardore (RC), due quote societarie riferite ad una società di Platì (RC) e ad un’altra di Velletri (RM), un immobile a Bovalino (RC), un autocarro e diversi rapporti bancari, per un valore complessivo stimato pari a 270.000 euro circa.
Anche con questa operazione si conferma, dunque, il ruolo centrale della Guardia di Finanza, quale polizia economico-finanziaria, nel contrasto alle illecite accumulazioni patrimoniali così garantendo un aggressione a 360 gradi della criminalità organizzata colpita non solo sotto l’aspetto prettamente criminale, mediante sanzioni di carattere personale, ma anche e soprattutto mediante l’aggressione dei patrimoni illeciti frutto dell’attività criminosa andando così a minare la sopravvivenza dell’organizzazione.
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