Operazione Deus anti-ndrangheta, i particolari

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16 le persone arrestate, per delitti di associazione  mafiosa, in particolare associazione di ‘ndrangheta, nella sua articolazione denominata cosca CREA di Rizziconi (RC), oltre che per quelli di estorsione pluriaggravata, intestazione fittizia di beni e truffe alla Comunità Europea.

LE FOTO DEGLI ARRESTATI

E’ questo l’esito della  complessa ed articolata attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato P.S. di Gioia Tauro (RC), con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo di Roma, la Polizia di Stato su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura della Repubblica, dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria,

I NOMI DEGLI ARRESTATI

In particolare il G.I.P. di Reggio Calabria ha emesso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di :
1.    CREA Teodoro detto “’u Murcu” o “’u Toru” o “Dio onnipotente”,  nato a Gioia Tauro il 11/04/1939;
2.    CREA Giuseppe, nato a Rizziconi il 23/06/1978, in atto latitante;
3.    CREA Antonio detto “’u Malandrinu”, nato a Taurianova il 04/07/1963;
4.    CREA Domenico detto “Scarpa lucida”, nato a Rizziconi il 23/10/1954;
5.    CREA Teodoro detto “’u Biondu”, nato a Gioia Tauro il 24/01/1967;
6.    RUSSO Domenico detto “’u Malandrinu”, nato a Rizziconi il 25/04/1949;
7.    LOMBARDO Osvaldo nato a Montesarchio (BN) il 07/04/1948;
8.    LOMBARDO Giuseppe nato a Reggio Calabria il 24/11/1973;
9.    ALESSI Vincenzo nato a Taurianova il 11/06/1976;
10.    CUTRI’ Girolamo nato a Rizziconi il 24/11/1956;
11.    ROTOLO Domenico, nato a Taurianova il 26/11/1974;
per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p., il 1°, il 2°, il 3°, il 4°, il 5°, il 6°, il 9°, il 10°, l’11°;
per il delitto di cui agli artt. 110, 416 bis c.p. il 7° e l’8°;
per il delitto di cui agli artt. 110, 629 2° co. In relazione all’art. 628 co. 3° n. 3 e 7 l. 203/91,  il 1°, il 3° ed il 6°;
per il delitto di cui agli artt. 110 c.p. 12 quinquies legge 356/92, art. 7 L. n. 203/91, il 1° ed il 3°;
per il delitto di cui agli artt. 110, 640 bis, 61 n. 6 e 7 c.p. l. 203/91,  il 1° ed il 2°

e degli arresti domiciliari nei confronti di:
12.    TORNESE Vincenzo, nato a Rizziconi il 15/05/1962;
13.    ALVARO Maria Grazia, nata a Taurianova il 09/11/1978;
14.    BURZI’ Clementina, nata a Rizziconi il 30/09/1951;
15.    CREA Marinella, nata a Gioia Tauro il 27/12/1976;
16.    PERRI Domenico, nato a Rizziconi (RC) il 23.09.1947.
per il delitto di cui agli artt. 110 c.p. 12 quinquies legge 356/92, art. 7 L. n. 203/91, il 12°, la 14°, la 15° e il 16°;
per il delitto di cui agli artt. 110, 640 bis, 61 n. 6 e 7 c.p. l. 203/91, la 13a,  la 14a e la 15a.

I PARTICOLARI

L’attività di indagine ha evidenziato come la cosca Crea di Rizziconi sia capace di esercitare sul territorio una vera e propria “signoria”  non solo nell’esercizio delle tipiche attività criminali ma anche nel totale condizionamento della vita pubblica.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo figura, come si è detto,  CREA Teodoro cl. ’39, alias “’u Murcu” o “’u Toru” o “Dio onnipotente”, capo storico della famiglia, coinvolto nel processo della “Mafia delle tre province” in qualità di boss incontrastato di Rizziconi ed in altri successivi che ne hanno confermato tale ruolo, unitamente a buona parte del suo nucleo familiare: la moglie BURZI’ Clementina, i  figli Giuseppe cl. ’78, attualmente latitante inserito nell’elenco dei ricercati pericolosi, e Marinella cl. ’76, nonché la nuora, moglie del citato latitante, ALVARO Maria Grazia che, tra l’altro, appartiene all’omonimo casato mafioso, operante a Sinopoli (RC) e zone viciniore, federato ai CREA ed al potente casato dei PIROMALLI di Gioia Tauro (RC).

Nel corso dell’Operazione sono stati arrestati per il reato di associazione mafiosa non solo i componenti dello stretto nucleo familiare del boss CREA Teodoro, ma anche altri esponenti di spicco della ‘ndrina, quali CREA Antonio, detto “’u Malandrinu”, CREA Domenico, detto “Scarpa lucida” e CREA Teodoro, detto “’u Biondu”, tutti legati da vincoli parentali con il suddetto capo dell’organizzazione mafiosa.

Le attività investigative sono iniziate all’indomani delle elezioni amministrative indette per l’elezione del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale di Rizziconi, tenutesi il 28-29 Marzo 2010, cui partecipava una sola lista, essendone una seconda stata esclusa per irregolarità.

Complessivamente, le indagini esperite hanno evidenziato che la menzionata cosca di ‘ndrangheta, ricorrendo a minacce ed a veri e propri atti intimidatori, era riuscita a provocare il sostanziale isolamento di un ex Amministratore Comunale, all’evidente scopo di annullarne l’azione politica non gradita, determinando, altresì, attraverso le dimissioni dei consiglieri comunali, lo scioglimento degli organi di governo locali.

A testimonianza del potere espresso dalla cosca sul territorio, è emblematico quanto accaduto in occasione dell’acquisizione da parte di CREA Antonio dello storico palazzo Cordopatri, sito al centro di Rizziconi, che aveva subito dei danni a seguito degli eventi alluvionali del mese di Novembre 2010. Tale edificio, dopo anni di discordie tra i vari comproprietari, veniva acquistato da CREA Antonio detto “’u Malandrinu” ed immediatamente da lui stesso demolito, pur essendo intestato a TORNESE Vincenzo,  consuocero di CREA Antonio detto “’u Malandrinu”: a entrambi è contestato il delitto di intestazione fittizia di beni con l’aggravante del metodo mafioso, in quanto il reale ed unico dominus del bene si è rivelato essere proprio il citato CREA.
E’ significativo, inoltre, quanto accaduto in occasione del rinnovo dei servizi di vigilanza (del valore di ben 300.000 euro annui) presso la centrale elettrica a turbogas costruita a Rizziconi dalla ANSALDO ENERGIA di Genova per conto del consorzio RIZZICONI ENERGIA; in tale vicenda, le indagini hanno evidenziato che la cosca CREA, nella persona del latitante CREA Giuseppe, aveva manifestato la ferma intenzione di scalzare la ditta EUROPOL di Reggio Calabria per farvi subentrare la SECURPOL di LOMBARDO Osvaldo e Giuseppe (padre e figlio) di Villa San Giovanni (RC), i quali sono stati arrestati per concorso esterno in associazione mafiosa per aver contribuito al perseguimento delle finalità della ‘ndrina CREA, con specifico riferimento all’assegnazione di appalti nel settore della vigilanza privata.

Per tale vicenda, il 28 agosto 2011, erano stati esplosi alcuni colpi calibro 12 contro la guardiola in cui stazionavano gli addetti alla vigilanza della centrale elettrica; stesso episodio, di gravità maggiore, si verificava a circa tre mesi di distanza dal primo, segnatamente il 20 novembre 2011, allorché attraverso un kalashnikov venivano indirizzati diversi colpi sempre contro la garitta utilizzata dalla guardia giurata in servizio di vigilanza presso la centrale elettrica (in quest’ultima nell’occasione venivano sequestrati trenta bossoli calibro 7,62X39).

L’indagine ha anche rivelato che la cosca CREA, attraverso minacce anche implicite, nonché con violenza sulle cose, consistita nel taglio di un albero sulla via d’accesso all’abitazione di RUSSO Domenico (cugino omonimo del destinatario dell’o.c.c.), era riuscita nell’intento di costringere il Consigliere Comunale RUSSO Michele a presentare le proprie dimissioni, alle quali si aggiungevano quelle di altri consiglieri comunali, il che determinava lo scioglimento del Consesso Civico; ciò è avvenuto senza alcun tipo di particolare clamore, in ossequio ai diktat della famiglia mafiosa dei CREA che vengono rispettati per quieto vivere o per paura di rappresaglie; in relazione a tale vicenda è contestato a CREA Teodoro cl. ‘39, CREA Antonio e RUSSO Domenico, il delitto di estorsione aggravata dall’art. 7 della Legge 203/91.

Tra gli arrestati per associazione mafiosa  figurano gli ex Consiglieri Comunali, ALESSI Vincenzo e CUTRI’ Girolamo, nonché l’ex Assessore allo Sport ed allo Spettacolo del Comune di Rizziconi, ROTOLO Domenico.

Inoltre, nel corso delle indagini, è stato possibile far luce sulle truffe aggravate contestate a CREA Giuseppe cl. ‘78, il quale, nonostante lo status di latitante dal 2006, attestava di essere un imprenditore agricolo, senza ovviamente che a ciò corrispondesse l’effettiva attività di coltivazione della terra, così procurandosi un ingiusto profitto, consistito nell’indebita erogazione da parte dell’A.G.E.A. (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) dei contributi comunitari relativi al P.S.R. (Piano di Sviluppo Rurale) per un totale di € 188.884,66.

Analogo reato è stato contestato al padre CREA Teodoro, alla madre BURZI’ Clementina ed alla sorella Marinella, che si procuravano i contributi dell’A.G.E.A. per un totale di € 48.408,59.

L’Ordinanza contiene il contestuale sequestro preventivo ex art. 321, comma II, c.p.p. ed ex art. 12 sexies del D.L. 1992 nr. 306 della villa della famiglia CREA sita in via Marinella di Rizziconi, nonché del terreno sito in piazza Vittorio Emanuele II di Rizziconi sul quale insisteva il palazzo Cordopatri e di immobili e terreni vari che, all’esito di opportuni accertamenti, sono risultati nella disponibilità di BURZI’ Clementina, CREA Teodoro, CREA Giuseppe, CREA Marinella, CREA Antonio, TORNESE Vincenzo e PERRI Domenico per un valore complessivo stimato in oltre 5 milioni di euro. Analogo vincolo del sequestro verrà apposto anche ai conti correnti bancari e  postali nella disponibilità di vari indagati.

Alla fase esecutiva dell’operazione odierna hanno preso parte gli investigatori del Servizio Centrale Operativo di Roma, della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato P.S. di Gioia Tauro, con il concorso di pattuglie automontate dei Commissariati P.S. della provincia reggina, nonché dei Reparti Prevenzione Crimine “Calabria” di Vibo Valentia e Siderno e del Reparto Volo di Reggio Calabria.

Allo stato risulta irreperibile il solo CREA Giuseppe, già latitante dal gennaio 2006.     

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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