Operazione della Polizia contro la cosca di ‘ndrangheta Gallico di Palmi

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Personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato P.S. di Palmi, ha dato esecuzione a due provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalle predette Autorità Giudiziarie, nei confronti dei sottonotati soggetti appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta dei GALLICO, operante a Palmi e comuni limitrofi, tra cui un minorenne, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso e tentata estorsione commessa in danno di imprenditori e commercianti del luogo, aggravata dalla finalità di agevolare le attività della cosca GALLICO:

  1. COSENTINO Antonio, alias “Poldino”, nato a Palmi il 25.08.1961, ivi residente in via Francesco Carbone snc;
  2. G. A., minorenne;
  3. BARTUCCIO Rocco, nato a Oaxaca (Messico) il 04.08.1986, residente a Palmi in c.da Taureana, via Vincenzo Saletta nr. 43,
  4. BRUNETTA Rocco, nato a Palmi il 03.04.1977, ivi residente in via Sardegna nr. 25.

Allo stato risulta irreperibile ed è attivamente ricercato un quinto soggetto accusato di associazione mafiosa e tentata estorsione.

Nel corso delle indagini, che costituiscono la naturale prosecuzione delle note operazioni di polizia denominate “Cosa Mia I, II e III”, che a più riprese, dal 2010 in poi, hanno duramente colpito la cosca GALLICO con l’arresto dei capi e numerosi gregari, è stato possibile accertare che gran parte delle risorse economiche impiegate dai GALLICO per il sostentamento dei componenti del nucleo familiare, compresi i soggetti detenuti, per l’acquisto di beni mobili ed immobili e per l’avvio di attività commerciali, era provento di attività estorsive poste in essere “a tappeto” nei confronti di imprenditori e commercianti di Palmi.

L’attività di indagine, compendiata in una corposa informativa di reato della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Palmi, rappresenta una sorta di “termometro” del clima respirato a Palmi negli anni più recenti. Gli arresti di numerosissimi esponenti della cosca GALLICO eseguiti negli anni 2010 e 2011, il fatto che tali soggetti siano tuttora detenuti, le severe condanne ad essi comminate in primo grado dal G.U.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria (con le sentenze del 10.01.2012 e del 7.03.2013) e dalla Corte d’Assise di Palmi (sentenza del 30.07.2013) hanno fatto registrare un elemento di novità rispetto a precedenti indagini eseguite nei confronti della ‘ndrangheta operante sul territorio palmese, rappresentato dalle dichiarazioni con le quali alcuni imprenditori e commercianti del luogo (operanti uno nel settore dell’edilizia, l’altro nel settore del commercio ed il terzo, sottoposto anche ad usura, nel settore della rappresentanza di prodotti alimentari) hanno fornito fondamentali elementi di riscontro a quanto già era emerso dalla parallela attività di indagine eseguita nei confronti di affiliati e componenti della cosca GALLICO.

Nello specifico:

  • COSENTINO Antonio e BARTUCCIO Rocco, in concorso con il minore G.A. nei confronti del quale il decreto di Fermo di Indiziato di delitto è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere un imprenditore edile, mediante minaccia, a consegnare delle somme di denaro in favore degli appartenenti alla cosca GALLICO. Ed invero, nel mese di marzo 2013, COSENTINO Antonino incontrava l’imprenditore in una strada sterrata ed isolata e gli chiedeva “un aiuto economico per i carcerati”, con tale espressione riferendosi allusivamente ai componenti della cosca GALLICO detenuti. Dal mese di maggio 2013, il minore G.A. si recava per ben quattro volte presso l’abitazione dell’imprenditore, in due occasioni accompagnato da BARTUCCIO Rocco, per chiedergli un aiuto economico – indicato con l’espressione “un fiore” in favore della cosca GALLICO; nell’ultima occasione, precisamente in data 30.08.2013, G.A. quantificava in € 5.000,00 l’entità della somma richiesta e fissava al 18 Settembre 2013 il termine ultimo per il pagamento diffidando la parte lesa dal denunciare il fatto (“Vi raccomando, il 18 settembre, alle ore quattro e mezza, mi servono i soldi, e vi raccomando di non denunciare, sennò sapete a cosa andate incontro“). In data 22 Settembre 2013, preso atto che la vittima non aveva corrisposto quanto richiesto entro il termine prestabilito, G.A. avvicinava il figlio minore di questi e con un pretesto lo minacciava (“vidi ca ti minu, t’ammazzu! Tu parli mali i mia“) e cercava di picchiarlo, non riuscendovi solo per l’intervento di altre persone che difendevano la vittima e allontanavano G.A. Gli indagati non riuscivano nel loro intento di estorcere denaro all’imprenditore a causa del rifiuto opposto da quest’ultimo alle richieste di pagamento;
  • Il soggetto irreperibile, in concorso con altri soggetti tratti in arresto nel corso di precedenti operazioni di Polizia (NASSO Domenico e NASO Ivan) e su ordine di questi ultimi, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere un commerciante di Palmi, mediante minaccia, a consegnare una somma di denaro pari ad € 2.000,00. Pertanto il 21.03.2012, avvicinava l’operatore commerciale al quale riportava la richiesta estorsiva di NASSO Domenico, non riuscendo nel suo intento per il rifiuto opposto dalla parte offesa alle richieste ingiuste di pagamento;
  • BRUNETTA Rocco, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere lo stesso imprenditore edile, vittima di tentata estorsione ad opera di COSENTINO Antonio e BARTUCCIO Rocco ed il minore G.A., mediante minaccia, ad assumere alle dipendenze della sua ditta il fratello BRUNETTA Giuseppe. Per tale scopo avvicinava l’imprenditore al quale riferiva con tono intimidatorio che a Palmi non potevano lavorare operai provenienti da Gioia Tauro; che se non avesse ottemperato alle sue richieste avrebbe riportato la questione a persone di sua conoscenza (“a chi so io“), facendo in tal modo chiaro riferimento a soggetti vicini alla cosca GALLICO con i quali era solito accompagnarsi, lasciando chiaramente intendere che, a quel punto, ci sarebbero state gravi ritorsioni nei confronti della vittima (“e non so cosa può succedere”). Non riuscendo nell’intento per il rifiuto opposto dall’imprenditore alla richiesta di assunzione.
  • Il minore G.A., in concorso con altri soggetti da identificare, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a farsi consegnare da un imprenditore una imprecisata somma di denaro profferendo le seguenti parole: “Voi lo sapete che noi siamo rovinati che ci hanno preso tutto, mi potete dare una mano di aiuto”. Evento non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà.

CONSENTINO Antonino, BARTUCCIO Rocco e G.A. ed il soggetto irreperibile devono rispondere anche dell’accusa di aver preso parte, nell’ambito della associazione di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta, alla cosca GALLICO, operante nel comune di Palmi, a sua volta inserita nel territorio compreso nella fascia tirrenica della provincia reggina, con i seguenti ruoli:

  • Il soggetto irreperibile, forniva un costante contributo per la vita dell’associazione fin dall’anno 2004, quale soggetto di fiducia di GALLICO Antonino classe 1987; successivamente, dopo l’esecuzione del fermo di indiziato di delitto del 30.11.2011 e dell’O.C.C. del 22.12.2011 (provvedimenti con cui veniva tratto in arresto NASSO Domenico, il quale in quel momento fungeva da “reggente” della cosca), si sostituiva al NASSO nella gestione dell’attività estorsiva del sodalizio, ricevendo dallo stesso disposizioni – che gli venivano comunicate tramite i familiari che si recavano ai colloqui – avvalendosi anche di COSENTINO Antonino e del minore G.A. in alcune circostanze recandosi personalmente ad avanzare le richieste estorsive; più in generale, si metteva a completa disposizione degli interessi della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo;
  • COSENTINO Antonino, forniva un costante contributo alla vita dell’associazione fin dall’anno 1999, quale soggetto di fiducia degli elementi di vertice della stessa, comunicando le ‘mbasciate provenienti dalla “reggente” GALLICO Teresa; successivamente, dopo l’esecuzione del fermo di indiziato di delitto del 30.11.2011 e dell’O.C.C. del 22.12.2011 (provvedimenti con cui veniva tratto in arresto NASSO Domenico, il quale in quel momento fungeva da “reggente” della cosca), concorreva il soggetto resosi irreperibile e con il minore G.A. nella gestione dell’attività estorsiva esercitata nell’interesse del sodalizio, in alcune circostanze recandosi anche personalmente ad avanzare le richieste estorsive; più in generale, si metteva a completa disposizione degli interessi della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo;
  • BARTUCCIO Rocco, in qualità di soggetto di fiducia del minore G.A. forniva un costante contributo alla vita dell’associazione, concorrendo con il predetto minore nella programmazione e dell’esecuzione di vari delitti finalizzati ad agevolare l’attività del sodalizio; più in generale, si metteva a completa disposizione degli interessi della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo;
  • G.A. forniva un costante contributo alla vita dell’associazione, nella gestione dell’attività estorsiva esercitata nell’interesse del sodalizio, in alcune circostanze recandosi anche personalmente ad avanzare le richieste estorsive e più in generale concorrendo nella programmazione ed esecuzione di vari delitti finalizzati ad agevolare l’attività della cosca GALLICO.

Dopo le formalità di rito, i soggetti fermati sono stati associati alla Casa Circondariale di Reggio Calabria ed il minore al C.P.A. di Catanzaro a disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria.

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