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Ieri nella provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri hanno tratto in arresto 13 persone per il reato di associazione di tipo mafioso, tutte appartenenti a cosche di ‘ndrangheta operanti in questa provincia, in esecuzione all’ordine di carcerazione per espiazione pena, emesso dalla locale Procura Generale della Repubblica, a seguito della definizione del processo scaturito dall’operazione convenzionalmente denominata “CRIMINE”.
L’operazione “CRIMINE” è stata eseguita il 13 luglio 2010, nella provincia di Reggio Calabria ed in altre province italiane, dai Carabinieri di questo Comando Provinciale e del Raggruppamento Operativo Speciale, che davano esecuzione a provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 69 appartenenti a cosche della ‘ndrangheta, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro, beni e proprietà di provenienza illecita.
Inoltre, veniva eseguito un decreto di sequestro preventivo per un valore di € 50.000.000,00 circa, consistenti in società, beni aziendali e beni mobili riconducibili ad alcuni degli indagati.
L’articolata attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. di Reggio Calabria, ha permesso di delineare l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso.
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