Operazione Antibes, dettagli su summit battesimi di ‘ndrangheta

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Oltre alla rete dei fiancheggiatori che avrebbero favorito il latitante Franco Giovanni in Costa Azzurra, le indagini della Squadra Mobile di Reggio Calabria avrebbero consentito ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria – guidata dal Procuratore Capo Federico CAFIERO DE RAHO – di contestare a 12 dei soggetti fermati il delitto di associazione mafiosa per avere preso parte, con ruoli specifici, alla locale di ‘ndrangheta di Pellaro di Reggio Calabria, quale articolazione territoriale dell’organizzazione criminale calabrese.

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Nel corso delle indagini che hanno portato all’esecuzione dell’operazione Antibes, sarebbero state intercettate conversazioni sulle affiliazioni di nuove leve alla locale di ‘ndrangheta di Pellaro, avvenute con la benedizione del boss FRANCO Giovanni, dal luogo di latitanza in Francia. A margine del summit dei battesimi di ‘ndrangheta, alcuni affiliati si sarebbero lamentati della mancanza di giovani da mettere nella strada.

Le indagini dell’aliquota della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, avrebbero portato allo scoperto alcune estorsioni dell’ordine di alcune migliaia di euro, perpetrate ai danni di un operatore economico del luogo, da soggetti contigui alla locale di Pellaro, fermati nel blitz di questa notte.

La vittima sarebbe stata vessata da continue minacce di attentati all’incolumità personale, atti intimidatori, da pressanti avvisi che era necessario aiutare le famiglie dei carcerati, da danneggiamenti ed asportazione di beni strumentali, al punto che aveva deciso di chiudere l’esercizio commerciale.

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Author: redazione.news

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