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Per non continuare a permettere che “il silenzio diventi assenso” perche’: e’ arrivato il momento che la gente per bene si incazzi per tutta la nostra indignazione: la decisione di agire in controtendenza, e cioe’ scrivendo … parlando … e soprattutto raccontando i “fatti”.
Raccontando che:
• Il 23 novembre 2010, l’amministratore unico della Societa’ Cooperativa SciabadubaTeam, Emilio Catalano si vedeva notificare un atto di “sequestro penale preventivo“ per la suddetta societa’, dalla DDA (per chi come noi non lo sapesse, è la direzione distrettuale antimafia) di Reggio Calabria.
• Tale sequestro risulta essere la conseguenza dell’ “ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere (arresto)” del 29 ottobre 2010, che vede implicato il sig. Zindato Giuseppe con l’accusa di associazione mafiosa, nell’operazione denominata “AltaTensione”.
Copia ordinanza del sequestro dall’ordinanza risulta infatti che il suddetto Zindato Giuseppe (padre di Elisabetta Zindato socia della cooperativa) avesse utilizzato la Sciabaduba Team per entrare illecitamente negli appalti della pubblica amministrazione di Reggio Calabria, strumentalizzandola per gli interessi della “cosca” (o almeno questo abbiamo capito in più di 46 giorni dai fatti).
Senza voler entrare nel merito delle indagini, senza voler mettere in alcun modo in dubbio l’efficienza e la professionalita’ della giustizia italiana, in cui continuiamo fermamente a credere, e senza voler commentare o rispondere a nessuna delle “frasi” eloquenti scritte sul conto della Sciabaduba Team dalla stampa (evidentemente in questo paese non si parte più dal principio d’innocenza), e sperando che le indagini non solo porteranno a chiarire tutti i punti “oscuri “ di questa situazione ma anche a fare nuova luce sulla nostra posizione altamente danneggiata da tutta questa situazione, vorremmo solo chiarire alcuni punti:
• La societa’ cooperativa Sciabaduba Team (che molti di voi conoscono ed hanno avuto anche modo di conoscerne i molti soci che la frequentano) si e’ aggiudicata durante tutta la sua storia lavorativa uno e dico un solo progetto col comune di Reggio Calabria (cress 2008), com’è pienamente e liberamente visibile a tutti visitando semplicemente gli archivi comunali, nei quali è inoltre visibile la moltitudine di progetti e gare vinti da molte cooperative della città, tra l’altro gli archivi sono molto semplici da consultare poiché riportano “sempre gli stessi nomi”.
• Rilevo inoltre che codesta societa’ l’anno successivo (anno 2009) ha rinunciato formalmente al rinnovo del progetto, visto che non solo non e’ stata pagata in tempi decorosi, ma ha anche rimesso dei soldi di tasca propria.
• Vorrei inoltre porre alla vostra attenzione il fatto che la suddetta cooperativa, a maggio del 2010 si e’ trovata costretta a chiudere i battenti visti i numerosi crediti sparsi per tutta la Calabria, crediti a tuttora non recuperati.
• Sottolineare i numerosi accessi ispettivi cui la cooperativa e’ stata sottoposta negli ultimi tre anni.
Questa e’ una parte della storia della Societa’ Cooperativa SciabadubaTeam, sicuramente la piu’ amara, una storia un po’ “originale”per una societa’ che “dovrebbe” essere stata strumentalizzata per inserirsi negli appalti pubblici del comune di Reggio Calabria.
Almeno adesso, queste informazioni non riportate fin’ora da nessuna testata giornalistica, le sapete anche voi, speriamo, che a prescindere, vi ricordiate comunque cos’e’ e cos’e’ sempre stata la Sciabaduba.
Emilio catalano (Sciabaduba Team)
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