Operazione “All Inside II”, i particolari

Operazione All Inside II, 24 arresti nella cosca Pesce

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Operazione All Inside II, 24 arresti nella cosca Pesce
Operazione All Inside II, 24 arresti nella cosca Pesce

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24 arresti eseguiti dalla DDA di Reggio Calabria che sono uno spaccato degli assetti criminali esistenti in Rosarno, nonché degli equilibri e dei legami tra i soggetti appartenenti alle diverse famiglie, desunto proprio dalla dinamica degli eventi.

L’indagine prende le mosse dall’omicidio di Domenico Sabatino, soggetto ritenuto affiliato ai Pesce, avvenuto l’8 ottobre del 2006. L’operazione odierna è la prosecuzione dell’indagine “All Inside” che, il 28 aprile 2010, portò all’arresto di decine di presunti affiliati alle cosche di Rosarno. In particolare, i capi della cosca Pesce andrebbero individuati in Antonino Pesce, detenuto, e nel figlio Francesco, latitante.

A Rosarno predominava la cosca mafiosa Pesce e quella dei Bellocco.

Due sono le donne arrestate nell’operazione: Carmelina Capria, classe 63 moglie di Pesce Antonio cl. 53 detto u’testuni (già detenuto capo della cosca Pesce) che aveva lo specifico ruolo di proprio portavoce e di cassiera/amministratrice del peculio familiare, e Mariagrazia Pesce, classe 82, moglie di Matalone Roberto (già latitante) attiva come portaordini tra il carcere e i membri della cosca operativi su Rosarno.

Altro personaggio di spessore è da identificarsi in Fortugno Andrea, anche che risponde del delitto associativo quale partecipe della ‘ndrina Pesce con funzioni prettamente operative in particolare nel settore dello smercio di sostanze stupefacenti e dell’approrivigionamento di armi. Andrea Fortugno cl. 84 era già stato arrestato, a Rosarno, poichè individuato come il soggetto che sporgendosi dal finestrino della macchina, aveva esploso numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dei quattro cittadini extracomunitari di origine africana, attingendo due di questi in varie parti del corpo.

Nell’attività investigativa sono state riscontrate le dichiarazioni rese dall’indagata Giuseppina Pesce, collaboratrice di giustizia dallo scorso ottobre, concernenti il contesto mafioso di appartenenza.

Sono stati arrestati e rispondono del reato di concorso esterno in associazione di tipo mafioso Carmelo Luciano, cl. 65 e Giuseppe Gaglioti cl. 78 già carabinieri in servizio al comando Provinciale di Reggio Calabria.

È stata notificata informazione di garanzia, per il reato di concorso in corruzione aggravata dall’art. 7 della legge 203/91, a Lucio Aliberti, carabiniere già in servizio al Comando Provinciale di RC, fungendo da messaggero del Gaglioti Giuseppe cl. 78 e Pesce Francesco.

E’ stato arrestato anche un appartenente alla Polizia Penitenziaria, già in servizio presso la Casa Circondariale di Palmi, Eligio Auddino, per il reato continuato di concorso in corruzione aggravata  per aver favorito lo scambio di messaggi e comunicazioni tra Pesce Salvatore , detenuto, ed i suoi familiari, aggirando i sistemi previsti dalla legge, nonché prestandosi a favorire l’introduzione nella predetta casa circondariale di oggetti e beni non consentiti dal regolamento penitenziario, riportando inoltre ai familiari del Pesce Salvatore informazioni sugli sviluppi e le vicende della vita detentiva e delle necessità anche voluttuarie del predetto pesce, ricevendo in cambio la promessa da parete della cosca per l’assunzione a tempo indeterminato della moglie presso la casa di cura “Villa Elisa” di Cinquefrondi.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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