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Sta collaborando con la giustizia uno dei mafiosi arrestati nell’ambito dell’operazione “Agathos”, che ha scoperto un giro di tangenti a Reggio Calabria, per cui sono stati arrestati 5 affiliati della cosca Tegano e un sindacalista, il quale, secondo le accuse, si faceva pagare per tenere buoni i colleghi.
Lo svela Giuseppe Pignatone, procuratore capo a Reggio Calabria: “Uno dei mafiosi ha deciso di collaborare”, spiega a Radio 24 Pignatone. Martedì scorso è stato arrestato Antonino Barillà, sindacalista calabrese della Uil trasporti, fermato dalla squadra mobile di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione Agathos. Mafiosi e sindacalista secondo le accuse prendevano tangenti dalla cooperativa New Labor, incaricata della pulizia dei treni nella stazione di Reggio Calabria.
“Risulta molto chiaramente dalle intercettazioni che fra il sindacalista e i mafiosi, molti dei quali erano lavoratori della stessa impresa e alcuni con posizione di responsabilità, c’è una specie di gioco di sponda che viene fuori proprio in occasione dei momenti di crisi, quando si devono fare le liste dei lavoratori da mettere in cassa integrazione o quelli che devono ricevere una diminuzione di stipendio e così via”, spiega Pignatone, ha commentato con Radio 24. (Ansa)
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