“Operazione Abbraccio”. 7 arresti tra cui ex magistrato

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7 arresti, tra cui l’ex giudice Giusti, sono stati effettuati questa mattina in Calabria nell’ambito dell’operazione abbraccio.

Si tratta della conclusioni delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, su esecuzione di un’ordinanza di Custodia Cautelare in carcere e degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro.

GLI ARRESTATI

Ecco l’elenco dei soggetti colpiti dalla misura restrittiva emessa dall’Autorità Giudiziaria di Catanzaro, precisandosi che, solo a causa delle sue condizioni di salute, per Giusti è stata disposta la misura degli arresti domiciliari:

1.    GIUSTI Giancarlo, nato a Locri (RC) il 7.03.1967;
2.    BELLOCCO Rocco, nato a Rosarno (RC) il 25.09.1952, già detenuto in carcere per altra causa;
3.    GALLO Rocco Gaetano, nato a Rosarno (RC) il 2.01.1953, già detenuto agli arresti domiciliari per altra causa;
4.    PUNTURIERO Domenico, nato a Rosarno (RC) l’11.02.1965;
5.    BELLOCCO Domenico (figlio di Rocco), nato a Palmi (RC) il 28.03.1980;
6.    GALLO Giuseppe (figlio di GALLO Rocco Gaetano), nato a Cinquefrondi (RC) il 27.04.1984;
7.    GALLO Gaetano (fratello di Rocco Gaetano), nato a Rosarno (RC) il 10.04.1954.

In particolare, l’operazione Abbraccio ha interessato il magistrato, attualmente sospeso dalle funzioni, Giancarlo Giusti e altri 6 esponenti di spicco ed affiliati alla cosca di ‘ndrangheta dei Belloccooperante a Rosarno (RC) ed altrove (Emilia Romagna e Lombardia), accusati, a vario titolo, di corruzione in atti giudiziari aggravata dall’art. 7 della Legge 203/91 e concorso esterno in associazione mafiosa.

LE INDAGINI

Le indagini, dirette personalmente dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Catanzaro Dr. Vincenzo Luberto con il coordinamento del Procuratore della Repubblica Dr. Vincenzo Antonio Lombardo e del Procuratore Aggiunto Dr. Giuseppe Borelli, hanno consentito di documentare, con il supporto di numerose intercettazione telefoniche ed ambientali in carcere e di vari riscontri, che Giancarlo Giusti, in qualità di magistrato componente del collegio del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, nell’udienza del 27 agosto 2009, disponeva, in cambio della corresponsione di una somma di denaro pari a 120 mila euro, la scarcerazione di Rocco Bellocco cl. 1952, Rocco Gaetano Gallo cl. 1953 e Domenico Bellocco cl. 1977, alias “Micu U Lungo”, elementi di vertice della potente cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco, contribuendo altresì al rafforzamento, alla conservazione ed alla realizzazione degli scopi rientranti nel programma criminoso della predetta associazione ‘ndranghetistica.
Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile di Reggio Calabria, il patto, ordito da Rocco Bellocco, era stato eseguito dal figlio Domenico, da Rocco Gaetano e da Giuseppe e Gaetano Gallo, con l’intermediazione di Punturiero e la partecipazione di Giusti. L’accordo sarebbe stato siglato nell’estate del 2009 quando Giuseppe e Gaetano Gallo avevano avvicinato Punturiero, mentre Domenico Bellocco, per ordine del padre Rocco, aveva consegnato allo stesso Punturiero una parte del danaro, 40 mila euro, necessario per la corruzione.

Le indagini, dirette dal pm della Dda catanzarese Vincenzo Luberto con il coordinamento del procuratore Vincenzo Antonio Lombardo e dell’aggiunto Giuseppe Borrelli, si sono avvalse di numerose intercettazione telefoniche ed ambientali in carcere e di vari riscontri. A Giusti, per il quale e’ stata disposta la detenzione domiciliare a causa delle sue condizioni di salute, vengono contestati i reati di corruzione in atti giudiziari, aggravato dall’avere favorito un’associazione mafiosa, ed il concorso esterno. Gli stessi reati sono contestati anche agli altri indagati ad eccezione di Rocco Bellocco e Rocco Gaetano Gallo che non sono accusati di concorso esterno, in quanto già raggiunti da altri provvedimenti giudiziari in cui sono accusati di associazione mafiosa. Le scarcerazioni disposte dal Tribunale del riesame nel 2009, che suscitarono un forte clamore mediatico, giunsero in un momento di particolare fibrillazione generata dai numerosi arresti di capi e gregari della cosca nell’ambito dell’indagine “Rosarno é nostra 2″. In seguito a vari ricorsi presentati dalla Dda di Reggio Calabria e dopo le pronunce della Corte di Cassazione, nei primi mesi del 2012, i tre scarcerati furono nuovamente arrestati dalla squadra mobile di Reggio Calabria, uno dopo un periodo di latitanza.

Gli arrestati, dopo le formalità di rito, saranno condotti presso la casa circondariale a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria, mentre solo Giusti, per i motivi sopra menzionati, rimarrà presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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