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Il centro agroalimentare di Mortara continua a non avere pace. La notizia di qualche giorno addietro, in merito alla non collaudabilità dell’impianto con conseguente sgombero dell’area per ragioni di sicurezza, ha acceso i riflettori sul grave danno sociale ed economico che investirà l’intera Città.
Tra gli operatori dei mercati generali di Reggio Calabria sale il livello di guardia. Dall’assemblea dei giorni scorsi il coro è unanime, si invoca l’intervento del Prefetto e si offre la propria disponibilità a contribuire alla ricerca di siti alternativi al fine di dare continuità alle attività di commercio, agevolando qualsiasi soluzione di temporaneo trasferimento delle attività di mercato.
In queste ore l’invio della richiesta a Claudio Sammartino, Prefetto di Reggio Calabria, per convocare un tavolo tecnico interistituzionale a cui sottoporre l’utilizzabilità di un immobile sito nel comune di Campo Calabro che può essere convenientemente adattato per l’espletamento delle attività mercatali.
Attorno alla scelta, operata nel lontano 1996, di realizzare il Centro agroalimentare reggino si erano costruite le speranze di crescita e di sviluppo del settore. I ritardi e il mancato completamento della struttura ha prodotto incalcolabili danni alla economia cittadina ed in particolare ai produttori agricoli ed ai commercianti del settore. Dopo 15 anni e dopo un investimento pubblico di oltre 50 milioni di euro riesce difficile comprendere che un certificato di non collaudabilità dell’opera possa costituire l’epilogo di una vicenda esempio di pessima gestione della cosa pubblica.
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