Oliverio: “Ho già chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza”

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“Ho già chiesto al Ministro e, attraverso di lui, al governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza. Sulla base della conta dei danni nelle prossime ore produrremo una delibera di giunta per formalizzare la richiesta al governo”.

Lo ha detto il Presidente della Regione Mario Oliverio al termine del “vertice” svoltosi in Prefettura a Reggio Calabria con la partecipazione del ministro Delrio e del Responsabile della Protezione Civile Nazionale.

“Con il ministro –ha aggiunto il Governatore della Calabria- abbiamo appena fatto il punto sulla situazione. E’ un disastro. Da qui e per le prossime 48 ore ci occuperemo delle emergenze e del soccorso alle persone per alleviare situazioni di particolare preoccupazione e disagio. Contemporaneamente procederemo alla ricognizione dei danni. Il danno è stato enorme. Ora vanno innanzitutto ripristinate dapprima le condizioni minime di mobilità attraverso l’intervento dell’Anas sulla SS 106 nel punto in cui questa importante arteria è collassata e da parte delle Ferrovie perché i 750 metri di linea ferrata interrotti siano al più presto ripristinati. I rappresentanti delle ferrovie ci hanno assicurato che entro dieci giorni la situazione tornerà alla normalità. Bisognerà lavorare, inoltre, per ripristinare la viabilità di accesso nelle aree interne e garantire il soccorso nelle situazioni che lo richiederanno”.

“Fatto questo –ha aggiunto Oliverio– dovremo subito aprire la seconda fase, che è quella, sulla base della ricognizione dei danni, di predisporre un vero e proprio piano di intervento per la ripulitura e la regimazione dei fiumi e per la sistemazione idraulica. Siamo in presenza di una situazione che è stata determinata dalla eccezionale quantità di pioggia caduta nelle zone più colpite. E’ caduto un volume di pioggia pari ad oltre la metà di quanta ne cade nel corso di un intero anno. A ciò si aggiunge l’incuria assoluta del territorio. Per anni ed anni le aste fluviali non sono state mai pulite. Dopo l’alluvione degli anni ’50 sono state abbandonate a se stesse. L’abusivismo edilizio ed il degrado di vaste zone hanno fatto la loro parte. Una precipitazione impetuosa di questa portata, senza una regimazione delle acque, in assenza di briglie che interrompono la portata e la velocità dell’acqua, non può che provocare danni pesanti come quelli che oggi sono sotto i nostri occhi”.

“Purtroppo –ha concluso Oliverio- il danno prodotto da anni ed anni di incuria non può essere affrontato e risolto dalla mattina alla sera. Bisogna cambiare mentalità e voltare pagina, lavorando per predisporre interventi strutturali che diano una soluzione definitiva dei problemi. E’ quello che abbiamo fatto sin dal nostro insediamento. Di questo lavoro presto si vedranno i frutti”.

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