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“Avere paura che si faccia sera o peggio, che sia pieno giorno ma che non ci sia più in giro nessuno, così da essere esposti alle minacce di chi con la forza prende il poco che riusciamo a guadagnare … è questa la normalità? Una normalità a cui dobbiamo abituarci? O forse a cui ci siamo assuefatti …
Le vie dei nostri paesi si spopolano e diventano terra di nessuno, e spesso i commercianti sono l’ultimo presidio rimasto nei nostri territori. Coraggiosi e determinati continuano ad alzare le loro serrande ogni giorno e ad affrontare da soli questi eventi drammatici. Non dovrebbero sentirsi soli.
A questo aggiungiamo il degrado ambientale, lo sporco delle strade e di alcune vie poco illuminate che diventano impraticabili perché insicure, tutto ciò ci restituisce la fotografia di un paese che non riesce a risollevarsi. Che non riesce più a offrire niente ai propri ragazzi che, appena possono, scelgono di andarsene. E’ questa la normalità? Io sogno ancora un paese diverso, e so di non essere l’unica.
Abbiamo avuto, soltanto dall’inizio dell’anno, ben tre episodi di microcriminalità e per questo chiediamo con forza che si prendano i dovuti provvedimenti, abbiamo bisogno di un controllo del territorio più efficace, di un sistema di video-sorveglianza per le strade, abbiamo insomma bisogno di sentirci più sicuri nel nostro paese. Abbiamo bisogno di vivere in un paese normale”.
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