No carbone: “La SEI-Repower non ha più nulla da festeggiare”

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no carbone
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I dirigenti della SEI-Repower e i sostenitori del suo progetto sono intenti a rimettere i tappi nelle bottiglie di spumante che avevano fatto saltare dopo l’annuncio dell’approvazione della VIA.

La Corte dei Conti non ha  dato l’approvazione per la Valutazione d’Impatto Ambientale perché ha chiesto chiarimenti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alla mancanza dell’accordo tra il Ministero dell’Ambiente e quello dei Beni Culturali, ed al superamento del parere negativo espresso da quest’ultimo Ministero, nonché in merito al superamento del contrasto con la Regione Calabria, che aveva espresso il proprio deciso “orientamento negativo”.

A quest’ultimo riguardo la Corte dei Conti ha sottolineato la necessità dell’intesa con la Regione interessata, definita intesa “forte”, quindi imprescindibile per la regolare conclusione dell’iter del rilascio dell’autorizzazione.

All’approvazione della VIA, nel giugno 2012, si erano levate numerose critiche sull’operato del Consiglio dei Ministri, e da più parti erano stati messi in evidenza il mancato accordo tra Ministeri, nonché la mancata intesa con la Regione Calabria, per cui appariva incomprensibile come si fosse potuto dare il via libera al progetto della centrale a carbone a Saline Joniche.

Ora l’iter autorizzativo è bloccato e andrà, probabilmente, interamente rivisto.

La SEI-Repower non ha più nulla da festeggiare.

Curiosamente, qualche giorno fa, la Repower, azionista di maggioranza della SEI, aveva annunciato che avrebbe ridotto la sua partecipazione nella centrale a carbone, annunciando l’ingresso di un nuovo partner segreto a cui avrebbe rifilato il 30% della sua quota societaria.

La cosa è apparsa subito strana e molti si sono chiesti come mai la Repower, dopo aver decantato per anni la magnificenza del progetto della centrale a carbone, avesse deciso improvvisamente di liberarsi di una parte consistente delle sue quote azionarie, riducendo quindi sensibilmente i suoi possibili guadagni futuri.

Un’incredibile coincidenza! La Repower ha ceduto una grossa parte delle sue azioni proprio pochi giorni prima della notizia della battuta d’arresto imposta dalla Corte dei Conti , data dall’Avvocatura di Stato  nella difesa contro il ricorso presentato dalle associazioni e cooperative della fascia jonica reggina difese dall’avvocato Callea; quindi, pochi giorni prima che fosse reso noto che l’iter per la costruzione della centrale si trova su un binario morto e, forse, dovrà essere completamente rivisto.

La Repower ora piange con un occhio solo, perché ha passato la patata bollente al suo socio dal nome occulto.

I comportamenti della società italo-elvetica sembrano una storia già vista.

Lo scorso anno voleva costruire in Germania a Brunsbüttel una centrale a carbone gemella di quella di Saline, prima di abbandonare definitivamente il progetto, con una perdita di 7 milioni di euro, aveva ridotto sensibilmente le sue quote di partecipazione al progetto, per poi dichiarare che tale progetto era stato definitivamente accantonato.

Sarebbe interessante conoscere la reazione del misterioso socio, a cui è passato il cerino, quando ha appreso la notizia che quello che ciò che pensava di tenere in mano, il progetto che gli era stato prospettato come un sicuro e redditizio investimento, giunto quasi nell’imminenza dell’inizio della sua realizzazione, è invece impantanato e, forse, non ne uscirà mai fuori.

Piangono coloro che speravano che col combustibile fossile più inquinante al mondo, che ogni anno miete decine di migliaia di vittime, avrebbero potuto ricavare lauti guadagni.

Esulta il popolo calabrese e tutti coloro che, nel mondo, si battono contro chi vuole distrugge il loro futuro e la loro terra, contro chi vorrebbe imporre progetti devastanti per le aree su cui sorgeranno, con il solo scopo di ricavarne un profitto economico.

Questa battaglia vinta ci rincuora e ci da ancora maggiore forza e determinazione nel contrastare la SEI-Repower e il suo insensato progetto di costruire una centrale a carbone a Saline Joniche, ma non bisogna abbassare la guardia, il NO CARBONE deve farsi sentire forte, perché la guerra contro chi vorrebbe imporre scelte dalle ricadute drammatiche per la nostra terra non si è ancora conclusa.

Coordinamento Associazioni Area Grecanica                   www.nocarbonesaline.it                      info@nocarbonesaline.it

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Author: Cristina

0 thoughts on “No carbone: “La SEI-Repower non ha più nulla da festeggiare”

  1. Ma se si tratta di un investimento del tutto privato, cosa c’entra la Corte dei Conti ??? Le solite bufale ed i tentativi maldestri di ostracizzare tutto, anche le cose utile ed importanti. Evidentemente c’è chi non ha la minima cognizione di causa di cosa significhi e quale importanza abbia poter disporre di abbondante elettricità a costi ragionevoli e davvero sostenibili. Esaminando poi quella che è la situazione energetica italiana, ci si potrebbe rendere conto dell’importanza e della validità di quel progetto, avversato dalle solite lobby pseudo “ambientaliste”. Una nota colta proprio ieri può dare un’idea sul tema di queste lobby: “Era un ambientalista di Greenpeace, poi ha studiato. E ha scoperto che erano tutte balle” pubblicato dalla rivista Tempi.it il 9 Gennaio 2013. Suggerisco andiate a leggerlo.

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