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Se in questi giorni siete in vacanza nel basso Jonio reggino e la sera partecipate alle immancabili feste di paese e sagre varie, oltre che deliziarvi di leccornie locali e buona musica (meglio se popolare), godere dell’aria pulita e dei panorami mozzafiato offerti dalla natura calabrese, fermatevi un attimo a pensare anche alla preservazione del territorio, e alla sua futura rivalutazione. Basta poco: basta dare uno sguardo a un piccolo banchetto informativo gestito da alcuni ragazzi che indossano una maglietta con una scritta che la dice lunga sul loro pensiero: NO AL CARBONE!
No, non si tratta del carbone che usiamo per fare le tradizionali scorpacciate di carne arrosto, ma del carbone industriale e dei suoi velenosi derivati che, sembra, potrebbero un domani uccidere la natura ancora per certi versi selvaggia del nostro territorio. Chi non ha mai sentito parlare di Saline Joniche e della sua lotta contro il tempo e contro il bieco arrivismo di alcuni esponenti politici locali e di una multinazionale svizzera, la SEI, per impedire il danno dello scempio ambientale, oltre la beffa di voler sfamare gli affamati (di lavoro) con una centrale che in realtà uccide la vera vocazione del luogo, cioè agricola e turistica?
Da tempo i cittadini più smaliziati hanno capito che il futuro, non solo dell’area reggina ma dell’intero pianeta, si può affidare solo allo sviluppo economico non nocivo per l’ecosistema della zona. Questi cittadini, assieme ad alcune associazioni presenti sul territorio vogliono e pretendono che si possa vivere di lavoro pulito, di progetti onesti e non di specchietti per le allodole, e non ci stanno a far proprio l’ideale del sindaco del comune di Montebello Jonico: “Almeno moriamo con la pancia piena!” La popolazione di Montebello e dintorni preferisce vivere con la pancia piena!
Se avrete la pazienza di fermarvi un attimo a parlare coi ragazzi del NO AL CARBONE, sentirete le loro ragioni, e potrete sostenerli nell’attuazione di un loro importante progetto: un viaggio in Svizzera, a fine agosto, per manifestare pacificamente il loro dissenso sull’uso del carbone a Saline, nel cuore stesso della Svizzera, patria della Repower, azionista di maggioranza della SEI.
L’evento è stato promosso dall’associazione Zukunft Statt Kohle (“Futuro invece di carbone”) del Cantone dei Grigioni, con il preciso scopo di sensibilizzare la popolazione locale sull’importanza di bloccare gli investimenti carboniferi di Repower sui territori di Saline in Italia e di Brunsbüttel, in Germania.
Con questa partecipazione, il Coordinamento delle associazioni dell’area grecanica vuol concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica sul futuro di Saline e del comprensorio; un futuro che la maggioranza dei cittadini vogliono pulito, e se proprio ci dev’essere un colore a simboleggiarlo, che sia il verde dei campi e il blu del mare, e non il nero del carbone e della morte. I cittadini pretendono che i soldi e i fondi per il territorio siano investiti in progetti ecosostenibili e che diano da lavorare alle persone del luogo impegnate in agricoltura, pesca, settore terziario.
Hanno dato il loro contributo alla causa anche personaggi del calibro dell’amato cantante popolare Eugenio Bennato, che ha indossato la maglietta NO AL CARBONE insieme ai suoi musicisti durante il suo magnifico concerto di qualche giorno fa a Bova, ed inoltre gruppi etnici come “Il Parto delle Nuvole Pesanti”, che si sono esibiti a Palizzi, i “Kalafro” sul palco di Lazzaro e gli “Arturo Fiesta Circo in concerto contro il carbone a Gallico”.
Le magliette si possono acquistare presso il banchetto informativo; il ricavato, insieme alle donazioni libere che si possono fare online dal sito www.nocarbonesaline.it tramite paypal o con una ricarica postepay al tesoriere “Davide Imbalzano n° carta= 4023 6005 9875 4242” , andranno a sostenere i costi del materiale informativo e il viaggio, a cui si può aderire gratuitamente rivolgendosi agli organizzatori scrivendo una al seguente indirizzo info@nocarbonesaline.it .
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