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Il giorno 19 p.v., il R.O.S. ha dato esecuzione, unitamente ai comandi dell’Arma territorialmente competenti, ad un’ordinanza di custodia cautelare con detenzione presso struttura carceraria emessa dal G.I.P. del Tribunale di Verona nei confronti di 15 indagati per illecito traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.
Gli interventi interesseranno le Province di Verona, Brescia e Reggio Calabria.
I provvedimenti restrittivi scaturiscono dalle indagini avviate dalla dipendente Sezione Anticrimine di Padova, nel dicembre 2009, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Verona, nei confronti di un’organizzazione dedita al traffico di cocaina, ed ecsatsy, successivamente distribuite sul mercato locale.
L’attività investigativa, in particolare, consentiva di accertare l’operatività di una proiezione veronese della cosca ‘ndranghetista ANELLO – FIUMARA, egemone in Filadelfia (VV), facente capo a BARTUCCA Francesco, arrestato nel 1999 per estorsione, unitamente al capo della predetta cosca vibonese, ANELLO ROCCO e nel 2003 per associazione mafiosa, omicidio ed estorsione.
Già in affidamento ai servizi sociali, il predetto BARTUCCA aveva infatti ottenuto l’autorizzazione a lavorare presso una società veronese attiva nel settore degli autotrasporti, fissando la propria residenza in Mozzecane (VR).
In una prima fase, le indagini delineavano il ruolo del BARTUCCA all’interno del sodalizio, documentando altresì il pieno coinvolgimento nel narcotraffico da parte del figlio Cristofer che, all’epoca, era ristretto presso il carcere di Verona Montorio per avere esploso, nel dicembre 2009, alcuni colpi di pistola all’interno di un bar di Dossobuono (VR).
La prosecuzione dell’attività investigativa permetteva inoltre di accertare che il sodalizio approvvigionava periodicamente il narcotico tramite una componente albanese, il cui referente veniva individuato in HYSA Hajdar.
Per realizzare gli illeciti traffici, oltre all’abitazione di Mozzecane, il BARTUCCA utilizzava la sede della società di trasporti intestata alla moglie ANELLO Maria, sorella di ANELLO Rocco, ritenuto capo dell’omonima cosca di Filadelfia(VV).
La sostanza stupefacente veniva poi commercializzata prevalentementre sul mercato veronese e del Garda, avvalendosi di una rete di spacciatori controllata dal BARTUCCA, ricorrendo a metodi intimidatori per il recupero dei narcoproventi.
Al riguardo, le indagini documentavano anche come il predetto avesse provveduto personalmente a dilazionare il credito vantato nei confronti di uno dei sodali che, non riuscendo comunque ad onorare con regolarità i pagamenti, gli aveva offerto in pagamento una fornitura di stupefacente a sua volta ricevuta in conto vendita, rinunciando così ai proventi della vendita.
Proprio in tale ambito, veniva anche documentata la disponibilità di armi da parte del sodalizio, sintomatico della pericolosità dell’organizzazione.
Nel corso delle indagini, sono stati anche eseguiti alcuni interventi di riscontro con il complessivo arresto di 3 persone ed il sequestro di diverse campionature.
Nel complesso, l’indagine conferma come, tra i fattori che favoriscono il diffondersi della criminalità calabrese al di fuori dei confini regionali, via sia l’emigrazione forzata di esponenti delle cosche colpiti da provvedimenti giudiziari nelle aree di origine.
Oltre alla disponibilità di imprese avviate sfruttando le notevoli possibilità offerte dalle economie del nord Italia anche nella prospettiva di reinvestire i capitali di provenienza illecita, l’attività riprova infine la capacità dei sodalizi di matrice ‘ndraghetista di instaurare stabili rapporti con qualificate espressioni criminali etniche per l’approvvigionamento del narcotico, controllandone con metodologie tipicamente mafiose anche la distribuzione sul mercato locale.
Persone arrestate 18;
Sequestri: grammi 550cocaina, 90 pastiglie ecstasy.
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