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L’ex consigliere regionale Santi Zappalà e 4 presunti esponenti della cosca Pelle di San Luca sono stati arrestati dai carabinieri del Ros e dai finanzieri del Gico per scambio elettorale politico-mafioso. Nel corso dell’operazione, denominata ‘Reale 6’, è stato documentato il versamento di ingenti somme di denaro in cambio dei voti garantiti dal sodalizio mafioso.
Zappalà era già stato arrestato nel dicembre del 2010, quando era consigliere regionale in carica, con l’accusa di corruzione elettorale mafiosa, reato per il quale è stato condannato in via definitiva a due anni e otto mesi di reclusione. Zappalà, sorvegliato speciale ma attualmente in stato di libertà anche dopo la condanna definitiva per i fatti del 2010, dopo l’arresto di stamattina è stato nuovamente condotto in carcere. Dall’indagine condotta dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di finanza, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, è emerso che Zappalà, per ottenere nel 2010 l’elezione nel Consiglio regionale della Calabria, avrebbe messo a disposizione dei Pelle e di altre cosche della ‘ndrangheta, complessivamente, 400 mila euro. Centomila euro sarebbero stati la quota parte dei Pelle, grazie ad un accordo diretto col capo del gruppo criminale, Giuseppe Pelle, detto “Gambazza”, mentre altri trecentomila sarebbero serviti per ottenere il sostegno elettorale di altre cosche di ‘ndrangheta. L’indagine mira adesso ad accertare la destinazione finale dei trecentomila euro che sarebbero stati sborsati da Zappalà. Le altre quattro persone arrestate stamattina insieme a Santi Zappalà sono esponenti della cosca Pelle. (Ansa)
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