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Martedì 20 Ottobre a Reggio Calabria si è costituita l’associazione “Abakhi”, parola africana che in lingua zulu significa “Costruttori”.
Il progetto, nato da un piccolo gruppo di ragazzi tra i 20 e i 30 anni, ha lo scopo di tutelare e promuovere i diritti umani, civili e l’inclusione sociale delle fasce deboli, soprattutto donne e uomini italiani, immigrati, comunitari ed extracomunitari, che vivono diverse forme di disagio e fragilità soggettiva e sociale, quali l’esclusione sociale, l’esclusione dal mercato del lavoro, violenze e sfruttamento.
L’idea dei sette giovani ragazzi reggini nasce dal confluire delle diverse esperienze di volontariato e dalla spiccata sensibilità verso certi temi attuali, quali il fenomeno della migrazione che riguarda molto da vicino la nostra città.
In un mondo in cui i barconi si distruggono e le speranze annegano in mare, in cui i confini vengono definiti, netti e precisi, da un filo spinato e i sogni di una vita intera si sgretolano, noi giovani scegliamo di costruire.
Costruire ponti, strade, reti e opportunità attraverso un’azione concreta che promuova il protagonismo, le relazioni e l’inclusione sociale per favorire uno sviluppo integro e armonico della persona dal punto di vista individuale, territoriale e sociale.
“I giovani sono energia, sono terra che può diventare sentiero, tavole su cui scrivere la storia. Il messaggio che vogliamo dare è anche questo. Esistono due tipi di persone: coloro che aspettano che le cose accadano e coloro che le fanno accadere.
Noi vogliamo far parte di coloro che di fronte alle situazioni non restano semplicemente a guardare. Noi scegliamo di essere costruttori coraggiosi, nella speranza che il seme gettato fruttifichi fino a diventare sogno condiviso”.
I soci fondatori:
Alessandro Cartisano
Irene Nasone
Olivia Morace
Noemi Gurnari
Roberta Laganà
Fabio Siclari
Daniele Costa
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