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Esattamente un anno fa, infatti, venivamo svegliati dalle sirene dei Vigili del Fuoco, che si impegnavano per spegnere le fiamme che avvolgevano la struttura delle F.S., danneggiate anche loro. Il fumo, la fuliggine, l’odore acre di svariati materiali bruciati o sciolti per via del calore… e poi il buio, della prima notte con il solo suono del pianoforte ed il calore della gente accorsa in massa a manifestare solidarietà per il vile atto subito.
Non possiamo dimenticare il fiume nero di acqua e fuliggine che travolgeva quanto avevamo raccolto in più di 20 anni, le nostre stanze bruciate, le pareti annerite, il patrimonio della biblioteca andato totalmente in fumo e gli strumenti salvati; non possiamo dimenticare che, dopo un anno, le indagini sono ancora in corso mentre pochi giorni fa abbiamo subito un atto di vandalismo.
Non abbiamo mai creduto, e continuiamo a non credere, al piromane casuale. Oggi come allora sappiamo bene quello che volevano colpire: uno spazio fisico, certamente, inaccessibile a dinamiche mafiose, tassello di quell’altra città che si costruisce sulla partecipazione, sulla condivisione, sulla cultura.
In migliaia, in corteo, un anno fa, abbiamo affermato “La musica non si può incendiare”.
Molti sono stati i messaggi di solidarietà che ci hanno toccato nel profondo, partendo dalla splendida manifestazione del “Suona Reggio Suona” e finendo con le parole di un bambino “La musica non si tocca, quindi non è stata bruciata”. E proprio da questo che siamo ripartiti più convinti e più forti di prima.
Ed il Museo dello Strumento Musicale, non brucia, perché è dentro ogni musicista che vi ha suonato, ogni ragazzo che ha visto uno strumento sconosciuto, è dentro le famiglie ed è dentro coloro che amano la cultura in ogni sua forma.
In questa, per certi versi, triste ricorrenza i Dirigenti del Museo avrebbero voluto organizzare una festa, un concerto o comunque un momento per iniziare a dare a questa data una connotazione diversa, però da metà ottobre sono iniziati i lavori di pulizia straordinaria, svolti da volontari amici del museo, e questa voglia di finire e ripartire ha avuto la priorità su tutto. Vogliamo riaprire e concentrarci su altre attività in seguito.
Ma questa data merita anche un semplice ricordo, infatti lo scorso 4 novembre 2014, e’ stata invitata tutta la cittadinanza, artisti, scuole, associazioni, politici, amministratori e giornalisti, , a fare la classica riunione , per scambiare due chiacchiere, dare uno sguardo da vicino ai lavori.
Per festeggiare insieme non solo “l’esserci ancora” – dopo un anno di attività portate avanti grazie al sostegno dei tanti che ci hanno creduto – ma anche l’avvio della ricostruzione del MuStruMu.
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