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Il TAR dopo svariati mesi si è “finalmente” pronunciato dando ragione al Comune: le delibere che portano alla disciplina del tributo comunale non presentano alcuna illegittimità.
Tradotto in termini semplici: la TARES si deve pagare. Oltre il danno la beffa; infatti viene detto che il singolo cittadino può “impugnare eventualmente gli atti successivi, dimostrando la ricorrenza del presupposto della riduzione, così come prefigurata dalla legge, ed ottenendo il relativo beneficio.”
Insomma una città intera, secondo il TAR si è letteralmente sognata i disservizi, i km di rifiuti per le strade, i roghi , lo stato conclamato di “emergenza sanitaria” , le omissioni in termini di raccolta differenziata e molto altro. L’intera città si è pure sognata il fatto che è il Comune stesso, prima dell’affidamento del servizio all’AVR, nel chiudere ogni rapporto con la LEONIA contestava, aprendo un contenzioso con la stessa, alcuni disservizi in base ai quali avrebbe dovuto corrispondere una somma inferiore alla società in questione rispetto a quella pattuita; dunque è il Comune stesso ad ammettere il disservizio.
Il TAR fa finta di non sapere che l’emergenza rifiuti non è stata dovuta a “effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi” bensì per omissioni ben precise da parte di Comune e Regione Calabria; omissioni perpetuate nel tempo e fino ad oggi stesso in violazione totale delle normative europee. Lo stesso TAR sostiene che non basta tuttavia che ci sia stato un mancato svolgimento del servizio di raccolta, bensì che tali disservizi “abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.
Dunque ce li siamo sognati noi gli stessi interventi in varie zone cittadine con tanto di comunicati anche di carattere sanitario? Ce lo siamo sognati noi l’atto con cui il 10 maggio del 2013 l’ex Governatore Scopelliti dichiarava lo stato di “emergenza” stabilendo che entro 120 gg la Regione avrebbe dovuto adeguarsi agli standard previsti dalla legge?
IINGIUSTIZIA dunque è fatta e sembra che il cittadino, al solito, non abbia mai alcuno scampo: deve pagare e lo deve fare anche per gli errori amministrativi di altri.
Movimento Reggio dice no e valuterà ogni forma di protesta civile contro questa ulteriore scure che si abbatte su una città già al collasso.
Questo è un bel “regalo” proprio a ridosso della scadenza elettorale quando tutto sta per fermarsi prima di ripartire forse in modo normale.
Intanto cosa si deve fare? Fra TARES, Canone per il Servizio Idrico Integrato e TASI siamo veramente sul lastrico ; contro chi ha determinato questo scempio si deve avere “tolleranza zero”.
La città onesta non è più disposta a sopportare.
Filippo Sorgonà
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