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Anni di commissariamento del “sistema Rifiuti” calabrese per una spesa di oltre un miliardo di euro; omissioni, emergenze, incapacità amminsitrative ed affari dei clan.
Il quadro della nostra amata terra è desolante per non parlare della nostra città che da giorni si ritrova di nuovo i cassonetti vuoti ma decine di metri di rifiuti abbandonati subito accanto e non raccolti dalle ditte preposte al servizio.
Reggio e la Calabria continuano impunite a perpetrare il reato di “omissione” che si configura, viste le emergenze sanitarie certificate, anche in quello di “attentato alla salute pubblica” per non parlare del “danno” arrecato alle nostre economie già precarie.
Non parte mai la differenziata “obbligatoria porta a porta” ma neppure alcun sistema alternativo; per quale motivo?
E’ del 10 maggio del 2013 la comunicazione regionale con la quale l’ex Governatore proclamava lo stato di “emergenza” che prevedeva entro e non oltre 120 gg l’allineamento ai parametri prescritti da normative europee e nazionali rispetto al settore; alla scadenza della stessa tuttavia viene “prorogato” lo stato di “emergenza” a dimostrazione incredibile del fatto che in quei 3 mesi la Regione non ha fatto nulla per uscire da questo stato.
A Gennaio si prova ad affidare l’appalto dei nuovi impianti che dovrebbero andare a compensare la capacità di smaltimento regionale ora quasi tutta affidata a discariche già sature come Pianopoli; nondimeno gli impianti in questione sono già di “vecchia generazione” rispetto a nuovi sistemi che sarebbero ad impatto ecologico zero e produrrebbero materiali combustibili ed energia.
Intanto si arriva al paradosso con la richiesta da parte della Regione di una cifra quasi doppia ai Comuni per il conferimento dei Rifiuti in discarica senza alcun strategia oculata di pianificazione e riduzione del danno che non può passare se non da altri radicali e semplici provvedimenti che nessuno vuole adottare; chissà perchè.
Il problema dei rifiuti di Reggio, ad esempio, potrebbe essere risolto con un investimento di non più di 4-5 milioni di euro per l’acquisto di alcuni impianti già attivi in vari posti del Paese ma anche nella vicina provincia di Messina; impianti ecologici e creano occupazione .
Si pensi solo che la contestatissima TARES ammonta ad oltre 30 mln ; con questo importo si acquisterebbero oltre 20 impianti con una capacità di smaltimento di 8 tonnellate l’ora.
Ci si chiede quale sia il motivo per cui soluzioni alla portata di tutti non vengano adottate per perseguire sempre strade contorte che spingono le pubbliche amminstrazioni a spese esorbitanti oltre che a ricorrere al sostegno dei privati favorendoli , gioco-forza, economicamente a totale svantaggio dei conti pubblici.
Addirittura si parla di spedire i nostri rifiuti all’estero per una spesa di circa 70 milioni annui quando già non riusciamo a trovare le risorse per risolvere anche piccole emergenze locali.
Il Movimento Reggio renderà nota la sua proposta risolutiva in un apposito incontro pubblico ma chiede fortemente che ci sia l’intervento della Magistratura che porti luce su uno dei settori che più di ogni altro è divenuto l’albero della cuccagna della criminalità organizzata mentre noi rischiamo di fatto una seconda “terra dei fuochi”.
Non possiamo assistere più alla distruzione del nostro territorio in modo inerme.
Come Movimento civico intraprenderemo ogni azione necessaria a risolvere definitivamente la questione facendo forza sulla nostra capacità propositiva.
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