Movimento Reggio: “Acqua, è emergenza in tutta la città”

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Sono tutti in vacanza in questi giorni , inclusi i nostri amministratori, ma i diritti del cittadino non dovrebbero mai andare in “ferie” perché valgono 365 giorni l’anno.

La protesta degli abitanti della Vallata del Gallico, ridotta alla vergognosa condizione di fruire di un servizio essenziale ricorrendo alle autobotti, è solo l’ultima di una serie che non sembra avere termine.
Si parla sempre di Acqua come di Rifiuti e siamo, chissà perché , sempre in uno stato permanente di “emergenza” anche se le piogge ci sono state fino a luglio; emergenza a prescindere dalla presenza oggettiva di “risorse idriche” dunque.

Nel frattempo rispunta la questione della Diga del Menta (gallina delle uova d’oro per decenni) come soluzione definitiva di tutti i mali ma questi lavori non finiscono mai!
La Diga del Menta così come altri grandi Opere Pubbliche sono divenute nel tempo la fortuna del politico di turno che usa il completamento dei lavori come strumento di ricatto e quale mezzo di “voto di scambio” quasi palese: “se mi voti sarà fatto”.

Afflitti e nauseati da queste logiche e riteniamo che l’Acqua, in quanto bene essenziale contemplato dalla Costituzione , non possa mancare per nessun motivo asseverabile alla negligenza amministrativa e dunque chiediamo che si inizi da subito a ridisegnare la mappa cittadina del sistema idrico rendendo autonoma ogni frazione ed ogni singolo quartiere con nuove captazioni ma anche con sistemi di recupero delle acque piovane, già sperimentate in molte città , oltre che di separazione degli scarichi di “acque bianche” ed “acque nere”, per l’uso irriguo, che ancora paradossalmente scorrono assieme.

L’Acqua potabile e l’acqua per altri usi devono attraversare sistemi idrici diversi e paralleli.
Si deve porre fine agli affari delle acque minerali sulla pelle dei cittadini e la gestione del servizio deve tornare integralmente pubblico.

Nella gestione dei beni comuni non deve neppure lontanamente comparire un interesse privato.
Le acque del nostro territorio sono abbondanti ma si disperdono per motivi di varia natura; da quello legato al dissesto idrogeologico (causato da abbandono dei terreni, speculazione edilizia e da devastanti incendi) ai motivi squisitamente “tecnici” per l’assenza di sistemi adeguati alle nuove esigenze cittadine.
Serve un’azione congiunta di Governo centrale e locale (Regione, Provincia e Comune) per porre fine a questa scandalosa condizione primitiva.

Le soluzioni esistono ma al solito vengono barattate per rimpinguare gli affari illeciti, la gestione privata di un Bene a tutti gli effetti pubblico e la poltrona di molti.
L’acqua c’è ma è per “pochi eletti”.

Cristo si era fermato ad Eboli e l’Acqua alla Diga del Menta?
Se è così scendiamo in piazza se è il caso , andiamo sui cantieri e forziamo una volta per sempre sul completamento immediato dei lavori.
Intanto quel vergognoso tributo sul Servizio Idrico sale alle stelle e somiglia sempre più ad un’estorsione.
Lo ripetiamo come fosse un rosario: Reggio non può attendere!

Filippo Sorgonà

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