Movimento Benvenuti al Sud: “Disagi al LIceo Nostro-Recapi di Villa S.G.”

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Sulla carenza della struttura del Liceo Nostro-Repaci, sulla mancanza di aule, sulle omissioni sino ad oggi operate dalle Amministrazioni, Comunale e Provinciale, il “peccato originale” incontestabile, è che la scuola fa parte del patrimonio indisponibile del Comune e della Provincia ed un uso diverso da quello scolastico comporta una violazione di legge.

Da giorni, alunni e genitori e prima di loro il Dirigente Scolastico, si stanno accapigliando per chiedere che il Comune e la Provincia si adoperino per trovare una soluzione adeguata alle necessità, sopravvenute in seguito No, senza ricevere risposte.

L’odierna manifestazione, da parte dei ragazzi, accompagnate dai rappresentanti dei genitori, ha solo generato una riunione “a porte chiuse”, dove gli unici tenuti fuori dalla porta sono stati i rappresentanti della stampa che avrebbero potuto, e dovuto, dare conto di quanto sarebbe accaduto nel corso dell’incontro.

La verità, invece, è che non è accaduto proprio nulla e quanto doveva accadere, invece, è accaduto nei mesi e negli anni scorsi, da quando questa amministrazione, in tutte le sue componenti, ha deciso che era tempo di cancellare la scuola da ogni dinamica.

Eppure il Testo Unico della Scuola è chiarissimo. Le strutture scolastiche costituiscono patrimonio indisponibile per attività diverse da quelle prettamente scolastiche e gli edifici, come le attrezzature, possono essere concesse, solo “fuori dell’orario scolastico”*.

Quello odierno, dunque, è il risultato della superficialità e del modo privatistico con cui sono stati intesi i pubblici poteri e sono il frutto di una “devolution” pacchiana, dei mancati controlli mai da alcuno veramente esercitati.

Non ci risulta, infatti, che insieme alla devolution, insieme alla riforma del Titolo V della Costituzione, siano stati introdotti elementi che impediscono il controllo degli atti prodotti dalle pubbliche amministrazioni.

Occorre dirlo chiaro e una volta per tutte, perché è inconcepibile che in questa città si tenti di far passare un “cammello per la cruna di un ago”, senza che alcuno abbia il coraggio di obiettare o senza che alcuna istituzione intervenga a difesa dei diritti e delle prerogative dei singoli, quasi che non ci fossero gli organismi di controllo.

Lo abbiamo detto e ripetuto in tempi non sospetti e lo ribadiamo adesso, perché nella fase del “piano di dimensionamento scolastico” si smetta di giocare “partite a dama”, per posizionare le proprie pedine politiche, perché questo ha generato solo una perdita di credibilità sul piano del rispetto delle regole, della meritocrazia. E delle aule

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Author: Francesco

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