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Nel torrente Oliveto di Lazzaro del Comune di Motta SG (RC) si continua a scaricare veleni senza che gli Enti competenti si preoccupino di accertare la tipologia di tali scarichi e di adottare i dovuti provvedimenti a tutela della salute pubblica e a salvaguardia dell’ambiente.
A tal riguardo questo Comitato ha più volte evidenziato ad alcune Istituzioni l’opportunità di eseguire delle analisi di laboratorio sulle acque torrentizie e sulla sostanza depositata nel tratto fluviale percorso dalle stesse acque, per individuare le sostanze contaminanti e risalire alla fonte inquinante, sottolineando che potrebbe trattarsi di materiali a rischio ambientale e in tal caso la presenza di polifenoli e altre sostanze possono risultare tossiche per l’uomo, per gli animali e per le colture ortive.
Visto l’aggravarsi della situazione igienico sanitaria, a seguito del ripetersi di continui scarichi anomali inquinanti sempre più frequenti e intensi nel periodo ottobre/aprile, che determinano il mutamento di colore (marrone) delle acque torrentizie e marine, e tenuto conto soprattutto dell’ alta probabilità di contaminazione dell’acqua potabile che scorre nelle condotte idriche, inspiegabilmente interrate nel greto del torrente Oliveto, abbiamo ancora una volta attivato alcune Istituzioni competenti, interessando a mezzo telegramma la Regione Calabria Dipartimento Politiche dell’Ambiente e la Polizia Municipale di Motta San Giovanni.
A fronte di tale richiesta il Dipartimento 14 Politiche dell’Ambiente Settore 2 ha trasmesso il citato telegramma per le verifiche, gli accertamenti e i consequenziali provvedimenti di competenza al Comune di Motta SG, all’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, all’A.R.P.Cal. Dipartimento Provinciale di Reggio Calabria , all’Azienda Sanitaria Provinciale e all’ATO di Reggio Calabria, notiziando la scrivente associazione.
Mentre nulla si sa circa gli interventi o decisioni assunte dalla Polizia Municipale di Motta SG.
A seguito della recente comunicazione il Responsabile dell’U.O. Igiene e Sanità Pubblica di Reggio Calabria, dott. Pietro Ligato, sempre attento alle problematiche che riguardano la salute pubblica, ha disposto l’ennesimo sopralluogo sanitario presso il Torrente Oliveto. In tale sede i funzionari intervenuti in data 4.11.2010, a parte i precedenti sopralluoghi effettuati nel tempo e le relative richieste di adozioni di provvedimenti, con riferimento al depuratore dell’Oliveto hanno confermato che permangono tutte le problematiche evidenziate nei precedenti sopralluoghi. Nel corso degli accertamenti hanno altresì riscontrato che nell’alveo del torrente scorre a cielo aperto acqua di colore marrone proveniente dalla zona a monte del depuratore, che si riversa in mare.
Per quanto riscontrato il predetto Ufficio ha ritenuto necessario, a tutela della salute pubblica, interessare, con nota del 08.11.2010, L’A.R.P.A.Cal. di Reggio Calabria , al fine di effettuare prelievi campioni di acqua di colore marrone che si riversa in mare e che può essere causa di inquinamento delle acque marine, il Sindaco del Comune di Motta San Giovanni, il Comando Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Reggio Calabria e la locale Autorità Giudiziaria, notiziando la scrivente associazione.
Non si comprende il motivo per il quale l’A.R.P.A.Cal non ritiene di effettuare tali accertamenti più volte richiesti. E’ superfluo dire che i prelievi andranno effettuati nei giorni in cui è in corso il fenomeno inquinante, peraltro sempre segnalato in tempo reale da questo Comitato.
Sulle problematiche segnalate dalla scrivente associazione anche il Capo Ufficio Amministrativo Vicario del Dirigente dell’ATO 5 di Reggio Calabria, dott.ssa Anna Teresa Albanese, che già aveva intrapreso delle iniziative per cercare di far trascorrere ai cittadini di Lazzaro un’estate 2010 con meno disagi di quelli patiti l’anno precedente, ha recentemente richiesto al Dipartimento Politiche dell’Ambiente della regione Calabria di valutare l’opportunità di indire una riunione volta all’approfondimento delle problematiche da noi segnalate concernenti l’inquinamento costiero.
Ormai nel torrente Oliveto è tutto permesso, specialmente in questi ultimi anni durante i quali è scomparsa ogni forma di controllo non soltanto su interventi illegali ma, addirittura su opere eseguite per conto dell’Ente Pubblico.
Infatti la situazione igienico sanitaria si è decisamente appesantita a seguito di recenti interventi tra l’altro non permessi dalla legge relativi alla canalizzazione a cielo aperto delle acque torrentizie nel tratto compreso tra il depuratore e la stazione di pompaggio, nel cui tratto è stata creata anche una biforcazione. Ciò ha fatto si che nell’area sottostante il ponte ferroviario le acque ristagnano e formano un laghetto nel quale confluiscono anche i nauseabondi liquami fognari che di frequente fuoriescono da due pozzetti e da una tubazione di colore celeste posta a circa un metro dagli stessi.
Sono immaginabili i disagi per le numerose abitazioni situate a pochi metri causati dagli odori insopportabili che emanano dette acque e dalle esalazioni che si sprigionano dall’attigua stazione di pompaggio e dal fronti stante tombino fognario di notevoli dimensioni coperto con un basolato di cemento non adeguato.
Come si può ben vedere le istituzioni del Governo Centrale e quelle Regionali si sono sempre attivate prestando la massima attenzione alle problematiche ambientali e rendendo spontaneamente edotta la scrivente associazione in merito alle verifiche e agli accertamenti richiesti, nonché sull’esito degli stessi.
Purtroppo, dove si nota un silenzio assoluto, quasi religioso, è presso l’Ente locale, ma d’altronde non potevamo aspettarci di più, visto che l’Amministrazione Comunale ritiene che le nostre segnalazioni “non hanno nulla di concreto e si tratta delle solite liturgie”. Comunque noi stiamo qua ad aspettare che chi governa questo territorio ci indichi con i fatti l’operato a suo dire posto in essere a tutela degli interessi e della salute pubblica.
Resta infine, da dire però, che sebbene apprezziamo l’interessamento delle istituzioni intervenute le problematiche restano irrisolte e la storia si ripete. Nuove segnalazioni, ulteriori interventi sulle stesse problematiche, ulteriore impiego di notevoli risorse pubbliche.
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto”
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