Motta San Giovanni (RC), rapina ai danni di un’anziana signora: solidarietà dell’Associazione Ancadic

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Rapina a Motta San Giovanni. Questa Associazione esprime vicinanza e sostegno morale alla anziana signora che ha subito il gravissimo ed ignobile atto delinquenziale. Il Presidente dell’ANCADIC, avv. Francesco Nucara, preso atto della notizia ha assicurato la massima  disponibilità per qualsiasi forma di assistenza la signora avesse bisogno.

Subire una rapina in casa è una esperienza tremenda che ti segna per sempre.Quando un cittadino non è sicuro nella propria abitazione sono già crollati i principi democratici di un paese. A Motta e Lazzaro senza che ce ne accorgiamo aumentano i furti e le rapine. Tali atti criminosi vengono perpetrati, presso le abitazioni, nelle scuole, negli uffici postali, nelle rivendite di tabacchi, nelle farmacie, ad anziani che hanno riscosso la pensione e qualche volta presso la delegazione di Lazzaro. Più volte il Comitato spontaneo “Torrente Oliveto” ha segnalato alle varie Istituzioni, anche attraverso gli organi d’informazione, la necessità di una più attiva presenza e monitoraggio del territorio di Motta e Lazzaro, non solo verso le tematiche ambientali, ma verso tutte quelle situazioni  che riguardano  la sicurezza dei cittadini.

Durante i servizi di controllo del territorio si dovrebbe prestare più attenzione ai punti di maggiore esposizione a fattore di rischio.Controlli preventivi andrebbero eseguiti a sorpresa presso le scuole anche con l’utilizzo di unità cinofile finalizzatipurealla  detenzione e spaccio di stupefacenti. Non si può dare per scontato che presso una scuola media non succede mai niente o che le cose succedono sempre agli altri. E’ molto importante che le Forze dell’Ordine conoscano bene il territorio di competenza, i residenti  e coloro che vi sono presenti,  anche provvisoriamente. A tal fine sarebbe opportuno  una maggiore vigilanza sui locali ricettivi e sulla cessione dei fabbricati, nonché un controllo tramite i registri di polizia sulla  regolare tenuta delle armi e munizioni. Oramai è prassi consolidata, che se non accade l’irreparabile non si interviene. Purtroppo, spesso  troppo tardi. Non si può affidare il controllo del territorio, specialmente di notte, ad una sola o a pochissime pattuglie che hanno il compito di perlustrare un vasto territorio a volte oltre la propria competenza giurisdizionale, è necessario incrementare con uomini e mezzi le Stazioni dei Carabinieri e valutare la necessità di istituire una sezione distaccata a Motta San Giovanni, funzionante di notte. Tali iniziative dovrebbero essere estese a località di altri Comuni limitrofi.

L’azione di prevenzione svolta dalle forze dell’Ordine è fondamentale per la sicurezza dei cittadini, ma da sola non basta. Sono necessarie nuove strategie anticrimine. L’installazione di apparecchiature di videosorveglianza in alcuni siti “sensibili”  permetterebbe di svolgere una azione di deterrenza dal compimento di attività illecite  o comunque lesive della  quiete e sicurezza pubblica, consentirebbe di rendere più tempestivo l’intervento delle Forze dell’Ordine

e di fornire nuovi elementi documentali (registrazioni delle immagini) al fine di perseguire chi abbia commesso reati, accrescerebbe nei cittadini  il senso di sicurezza e di fiducia nelle Istituzioni. Per l’attuazione di tale importante iniziativa il Comune di Motta San Giovanni potrebbe presentare, anche sottoscrivendo un accordo di programma con il Comune limitrofo di Montebello Ionico,  istanze di contributo allo Stato, alla regione e ad Enti terzi per finanziare interventi per la promozione della legalità e della sicurezza. Sarebbe ora che prendesse forma il concetto di “sicurezza partecipata”, perché la sicurezza urbana è un bene pubblico da ricercare anche con il contributo dei cittadini,per questo è importante che si sviluppasse la capacità di dialogo e di interazione tra i cittadini ed il Comune, cosa che oggi appare molto lontana. Va ricordato che in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana sono stati ampliati  ai Sindaci poterispeciali d’intervento, prevenzione e contrasto, un ruolo da protagonisti per garantire la sicurezza sul territorio relativamente alle situazioni di degrado. Per la sicurezza nei piccoli comuni è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Per tali  interventi di sicurezza urbana si potrebbe utilizzare il fondo 2009 di 100 milioni di euro.Dobbiamo, però,amaramente rilevare che nel nostro paese non si voglia trarre profitto daqueste(e altre) nuove forme di collaborazione logistica, strumentale e finanziaria tra Stato e Enti locali. Qui appare prevalere la cultura del silenzio, spingendosi talvolta a negare l’evidenza, infatti se un problema non si porta a conoscenza, vuol dire che non esiste e se non esiste il problema significa che l’Amministrazione ha ben governato e le Istituzioni locali ben funzionato.

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC Onlus

e Responsabile del Comitato  spontaneo “Torrente Oliveto”

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Author: Cristina

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