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Si fa seguito alla segnalazione del 16 novembre 2010 per rappresentare che dietro una comunicazione della scrivente Associazione, nel pomeriggio del 16 novembre 2010, il Ministero dell’Interno ha richiesto al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria un urgente intervento sulla Ss 106, km. 18+00 ponte stradale Oliveto.
I funzionari tecnici tempestivamente intervenuti hanno accertato, alla presenza del rappresentante lo scrivente Comitato, che il torrente Oliveto si presenta in pessime condizioni, in particolare, alla foce i vecchi argini sono insufficienti e in alcuni tratti sono rotti. L’alveo è pieno di vegetazione, detriti e rifiuti e ciò potrebbe comportare in caso di avverse condizioni meteo con notevoli precipitazioni, straripamenti con possibili gravi danni al viadotto stesso che attraversa la Ss 106 in quel tratto, nonché al ponte ferroviario, ai terreni limitrofi e agli insediamenti ivi presenti. E’ necessario che sia effettuata, nei tempi strettamente necessari, un’urgente opera di pulizia e messa in sicurezza di detto torrente.
Per l’adozione degli urgenti provvedimenti a tutela della pubblica e privata incolumità ai sensi delle vigenti leggi comunali e provinciali, il predetto Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ha nella stessa serata immediatamente attivato, a mezzo fax il Sindaco del Comune di Motta San Giovanni, notiziando il Prefetto della Provincia di Reggio Calabria.
Si deve evidenziare che in merito alla gravissima situazione di pericolo del Torrente Oliveto, il Dipartimento Nazionale della protezione Civile, sin dal 14 dicembre 2007, ha più volte attivato il Sindaco del Comune di Motta SG, nella sua qualità di Organo locale di protezione Civile. Ma nessun provvedimento è stato adottato.
Non solo. Gli Enti competenti non curanti della certificazione dei funzionari del suddetto Dipartimento che indicavano l’esistenza di potenziali pericoli per la collettività derivante anche alla presenza delle tubazioni per le acque di scarico poste nell’alveo fluviale, avrebbero successivamente rilasciato le relative autorizzazioni per l’attraversamento della condotta idrica e della condotta fognaria comunale nell’alveo fluviale.
La scrivente associazione, tenuto conto dell’esistenza del pericolo grave, attuale e concreto, ritenendo che tali interventi avrebbero potuto comportare rischi di aggravamento, lo scorso mese di febbraio, appena iniziati i succitati lavori richiedeva l’intervento dell’Amministrazione Provinciale, del Sindaco e dell’assessore ai LL.PP. del Comune di Motta San Giovanni, richiamando la Loro attenzione sulla certificazione dei funzionari della Protezione Civile ed evidenziando che le tubazioni già presenti nell’alveo fluviale avevano impedito all’Amministrazione Provinciale la bonifica e messa in sicurezza del torrente.
Sebbene a seguito di tale richiesta, il Sindaco e l’Assessore ai LL.PP. del Comune di Motta SG siano intervenuti sul posto hanno permesso la prosecuzione dei lavori.
E’ necessario rimarcare che nel nuovo alveo fluviale, formatosi a seguito di accumulo di materiali di sedimentazione proveniente dai processi di erosione delle pendici, nonché da altro materiale accumulatosi nel tempo e mai rimosso, sono state interrate la condotta idrica e le condotte fognarie unitamente alla preesistente stazione di pompaggio, mentre nella sottotrave del ponte stradale sono state collocate le tubazioni idriche.
Ne deriva quindi che dette opere, in caso di piena del corso d’acqua, unitamente al ponte stradale e a eventuali automezzi che si trovassero a passare in quel momento sulla Ss 106 sarebbero travolti dalla forza del fiume in piena, che interesserebbe anche il vicino ponte ferroviario.
In tal caso le conseguenze anche dal punto di vista igienico-sanitario per la collettività e per le falde acquifere sarebbero gravissime e catastrofiche. Infatti, riteniamo, che qualora si dovesse rendere concreta, speriamo mai, la succitata fattispecie, la popolazione rimarrebbe senza acqua, non sopporterebbe gli asfissianti odori fognari, le aree e le unità abitative circostanti sarebbero inondate dai liquami fognari e alto sarebbe il rischio d’insorgenza di qualche epidemia.
Non si comprende come di fronte ad un così grave pericolo, che da anni, giorno dopo giorno, ora dopo ora si acuisce sempre di più, chi di competenza possa poggiare la testa su morbidi cuscini e continuare a dormire sonni tranquilli.
Tanto meno si comprende sulla base di quali elementi l’Amministrazione comunale, che ha lavorato in sordina, abbia potuto contestare quanto da noi sostenuto, disattendere le certificazioni dei funzionari della protezione civile e addirittura rassicurare i cittadini sulla idoneità del sito scelto per costruire un Nuovo Polo Depurativo.
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto”
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