Motta San Giovanni (RC), nuovo polo depurativo dell’Oliveto. Altre nubi nere offuscano l’orizzonte di Lazzaro

torrente oliveto

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Riceviamo e pubblichiamo:

Il Comune di Motta San Giovanni, attraverso il sito istituzionale dell’Ente informa la cittadinanza che finalmente sono partiti i lavori del nuovo depuratore comunale dell’Oliveto. In attesa di consegnare alla città il nuovo depuratore di località Oliveto, gli uffici comunali hanno disposto una serie di interventi manutentivi nei tre impianti di località Castelli, San Vincenzo e Oliveto e ciò al fine di garantire migliori livelli di trattamento delle acque reflue, prevenendo disagi e problemi connessi al prevedibile aumento di utenti. Come al solito non viene  specificato che tipo di intervento sia stato effettuato e i costi dello stesso. Assoluto silenzio su quanto  da anni sostenuto da questo Comitato circa la presunta mancanza delle autorizzazioni.

Così si rafforza in noi il convincimento che qualcosa non va, anche perché visto che sono iniziati i lavori per il nuovo depuratore gli interventi eseguiti finalizzati, a dire dell’Amministrazione comunale, alla prevenzione di disagi e problemi connessi riconducibili, nell’immaginario collettivo dell’Ente comunale, a  un aumento di utenti, ci lasciano molto perplessi, tenuto anche conto delle condizioni disastrose del bilancio comunale e la mancanza di risorse per corrispondere l’indennità di esproprio e i conseguenti danni che tale provvedimento comporterà anche all’ immagine di alcune aziende interessate da tale misura.

Sulle problematiche del nuovo depuratore è stato già ampiamente esplicitato e documentato da questa associazione. Ma in questi giorni  una nuova situazione di presunta illegalità ci costringe a ritornare sull’argomento e richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali e periferiche competenti tra cui il Vice Sindaco del Comune di Motta SG con deleghe ai  Lavori Pubblici- Viabilità’ – depurazione acquedotti.

In realtà i profondi scavi effettuati per la posa in opera della nuova condotta fognaria nell’area lato mare del ponte ferroviario San Vincenzo di Lazzaro, a qualche metro dalla stazione  di pompaggio delle acque reflue comunali hanno scoperto un tratto della briglia del Torrente. Ciò dimostrerebbe, qualora ce ne fosse bisogno, che la stazione di pompaggio delle acque reflue e la nuova condotta fognaria in corso di realizzazione sono ubicate nell’alveo fluviale del Torrente San Vincenzo.

Per l’intervento della nuova condotta fognaria in corso di realizzazione, pur essendo lo stesso riportato negli elaborati progettuali,  non sarebbero stati rilasciati dagli Enti competenti le prescritte autorizzazioni tra cui quella  della regione Calabria – Autorità di Bacino. Infatti, l’autorizzazione PAI dell’ Autorità di Bacino Regionale fa espressamente riferimento alle opere non delocalizzabili riferite all’impianto  del Torrente Oliveto. Nel suddetto parere si da atto della presenza di opere minori quali briglie d’attraversamento d’alveo (dell’Oliveto) per le quali è previsto di richiedere il parere in sede di approvazione del progetto esecutivo. Non si è a conoscenza dell’avvenuto adempimento.

A dimostrazione che l’intervento della nuova condotta fognaria  non è stato valutato in sede di conferenza di servizi, quindi in atto sprovvisto di autorizzazioni, e a supporto di quanto sostenuto facciamo riferimento ai pareri rilasciati dagli Enti preposti tra cui l’autorizzazione con prescrizioni rilasciata da RFI-  Ferrovie dello Stato – che si riferiscono però alle opere del sito dell’ Oliveto. Nella precitata autorizzazione si prescrive che con riferimento all’ impianto di sollevamento qualora i manufatti da realizzare  dovessero ricadere nella fascia dei 30 metri dalla rotaia più vicina, prima della fase esecutiva dovrà essere presentato il progetto per il rilascio della deroga di cui alla normativa vigente (l’impianto di sollevamento nell’area di San Vincenzo è distante dalla prima rotaia circa 5 metri). Mentre per l’attraversamento ed il parallelismo delle condotte fognanti con condotte in pressione ed a gravità, prima della fase esecutiva dovrà essere presentato il progetto redatto secondo le prescrizioni di legge, per procedere alla formalizzazione di apposita convenzione regolante tali interferenze. L’effettivo inizio dei lavori è subordinato al rilascio dell’autorizzazione all’esecuzione delle opere secondo i progetti presentati, previo stipula di convenzione. Nulla si sa in merito.

Per quanto riguarda l’intervento in corso della nuova condotta fognaria, in nessun atto in nostro possesso, legittimamente acquisiti,  si fa riferimento alle opere nel sito di San Vincenzo. Per tale intervento, con riferimento al rilascio della prescritta autorizzazione da parte di Rete Ferroviaria Italiana, per analogia l’opera in corso di costruzione sarebbe soggetta  alle stesse prescrizioni indicate dall’Ente Ferrovia per le opere ricadenti nel sito dell’Oliveto. Tali prescrizioni in ogni caso avrebbero dovuto essere formalizzate da RFI.

 Sarebbe opportuno verificare la corretta procedura dell’esproprio ancora non perfezionato, tenendo presente che alcune particelle private interessate dall’esproprio sarebbero state ipotecate a garanzia di finanziamento.

Resta da dire che sin dal 2006 questa associazione ha evidenziato alle istituzioni competenti e non, le presunte irregolarità che a nostro avviso l’intervento in questione presenta. Ebbene i lavori sono iniziati e dopo sei anni non è dato sapere se questo depuratore si può fare o no. Non si comprende chi e che cosa si stia aspettando per prendere una decisione visto che i lavori come detto sono iniziati e quanto prima saranno pure completati. E’ vero che la giustizia è lenta, ma in questo caso ci sembra proprio ferma. Sei anni per prendere una decisione sono tanti.

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC Onlus

e Responsabile del Comitato  spontaneo “Torrente Oliveto”

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Author: Cristina

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